FIRENZE – “Anche in Toscana il disagio giovanile che nasce tra i banchi di scuola rappresenta una dinamica in preoccupante crescita. Ansia e mood depressivi sono sempre dietro l’angolo e si presentano con cadenze più accentuate rispetto al recente passato. La fine dell’anno scolastico è il momento giusto per provare a tarare l’impatto di questi fenomeni, da governare ricorrendo sempre di più alla figura dello psicologo interno”.
A dirlo è Maria Antonietta Gulino, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana. L’occasione viene fornita, appunto, dal termine delle lezioni.
“La questione – commenta Gulino – preoccupa trasversalmente genitori, insegnanti, dirigenti, psicologi e istituzioni. È un problema globale, che in Toscana mostra traiettorie di rapida ascesa”.
“L’ansia da prestazione scolastica – riprende – unita a quella per il proprio futuro, genera nei più giovani uno stress continuativo. La nostra società punta tutto sul risultato, dimenticandosi troppo spesso del dialogo”.
“Dobbiamo trasmettere agli adolescenti – rimarca – gli strumenti per comprendere che da un fallimento, come un brutto voto o una bocciatura, si possono trarre lezioni costruttive per il futuro”.
Muoversi in chiave preventiva per arginare il fenomeno resta fondamentale: “Intervenire sui temi del successo e della sconfitta – prosegue la presidente – fin dai primi anni, sia a casa che a scuola, consente di accrescere la consapevolezza emotiva degli studenti. L’ansia e le molteplici emozioni di un giovane possono definirsi sane sotto una certa soglia d’attenzione: dobbiamo porle al centro di un percorso di ascolto e crescita”.
“In questo senso – rilancia – l’auspicio è che la figura dello psicologo scolastico diventi componente strutturale nei nostri istituti, perché accompagna adolescenti, genitori e insegnanti in questo viaggio fatto di interiorità e relazioni con gli altri, dalla scuola alla famiglia, dagli amici allo sport”.
Nel frattempo, il consiglio degli psicologi è quello di cogliere la lunga pausa estiva come occasione per respirare e riflettere.
“Adesso – conclude Gulino – è il momento di godersi la nuova stagione, evitando di trattenere il respiro e di tenersi ancora dentro l’eventuale malessere accumulato durante l’anno. È un periodo in cui invitiamo i ragazzi a riflettere su sé stessi e sulle proprie emozioni, per imparare a gestire i sentimenti di precarietà e ansia, invece di restarne sopraffatti. La curva del disagio si inverte soltanto attraverso la comprensione e l’ascolto”.
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