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lunedì 25 Agosto 2025
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    Panzano chiama a raccolta “A cena per la Cappellina” (il 30 agosto): andiamo a scoprirla con don Alessandro Andreini

    "Venne costruita dai panzanesi nel 1857, a partire da un precedente tabernacolo, come un voto di riconoscenza dopo essere scampati a una delle tante epidemie di colera del XIX secolo..."

    PANZANO (GREVE IN CHIANTI) – L’appuntamento è fissato per sabato 30 agosto, in piazza Ricasoli, a Panzano in Chianti.

    “A cena per la Cappellina”: questo il filo conduttore di una serata che metterĂ  a tavola le persone per sostenere la causa del recupero di un luogo. Di fede. Di socialitĂ . Di comunitĂ .

    Stiamo parlando dell’Oratorio di Santa Maria delle Grazie, che si trova appena fuori Panzano in Chianti, in direzione Mercatale-San Casciano. “La Cappellina” (appunto) per i panzanesi.

    Che sarĂ  al centro di una serata organizzata dalla parrocchia di Panzano con l’aiuto dei ristoratori del paese, dei cacciatori, de La Racchetta, del Grondino, della Pro Loco e dei volontari della casa del popolo.

    Si raccoglieranno così fondi per portare a conclusione i lavori di ristrutturazione della Cappellina (qui sotto tutte le info e i contatti per prenotare).

     

    Ma di cosa stiamo parlando? Qual è l’identitĂ  di questo luogo? Lo abbiamo chiesto direttamente a don Alessandro Andreini, parroco di Panzano in Chianti.

    Che ci ha raccontato la storia, affascinante, di questo Oratorio “che – inizia don Alessandro – per i panzanesi, è per antonomasia “la Cappellina”, costruita con le loro mani nel 1857 a partire da un precedente tabernacolo, come un voto di riconoscenza dopo essere scampati a una delle tante epidemie di colera del XIX secolo”.

    “Non avevano, infatti, alcun dubbio – prosegue – la protezione era stata un dono della Madonna delle Grazie che si venerava nel bel dipinto seicentesco. Rubato, purtroppo, negli anni Settanta del secolo scorso”.

    “Ne rimane un’incisione – spiega ancora don Alessandro – alla quale la comunitĂ  è tornata a chiedere aiuto durante la recente pandemia. E che fino a oggi si venera nella propositura di Santa Maria Assunta: ogni giorno decine di candele le vengono accese davanti”.

    “Dal momento della sua costruzione – riprende il sacerdote – i panzanesi sono rimasti legatissimi alla loro Cappellina: non solo vi si recitava il rosario tutte le sere di maggio, ma molte sono state le coppie che vi hanno celebrato il matrimonio”.

    “Un piccolo oratorio collocato in una posizione particolarissima – aggiunge – all’ingresso del paese per chi proviene da Mercatale, e che fu valorizzato anche da un santo e dottore della Chiesa, il francescano Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), che ne fece il punto di partenza di una Via Crucis che saliva sul monte detto, appunto, delle Croci”.

    “Il fatto di trovarsi a un crocicchio di strade è stato anche il motivo del suo degrado – ne ripercorre il declino – Uno degli autoarticolati che spesso facevano manovra nelle vicinanze, infatti, ne ha colpito un angolo rendendolo inagibile”.

    Poi, però, la speranza: “Rimasto chiuso per anni, l’assegnazione di un contributo di 150.000 euro grazie a uno dei bandi del Pnrr ha dato il via all’avventura del restauro, giunto ormai a buon punto: esso ha giĂ  beneficiato della generositĂ  di tante persone, ma ancora tende la mano per poter coprire tutte le spese. In ogni modo, si conta di riaprire l’oratorio nel maggio 2026, recuperando anche la zona all’intorno come giardino di benvenuto per i visitatori di Panzano”.

    “Con una sfida per la quale si attendono proposte – conclude don Alessandro – che verranno raccolte anche durante la cena del 30 agosto: come valorizzarlo e renderlo sempre piĂą un bene della comunitĂ ?”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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