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martedì 8 Luglio 2025
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    Frangia: poi non dite… che non ve l’avevamo detto

    Ci sono cose nella vita che si possono gestire facilmente, tipo l’organizzazione di feste, compleanni, cene e occasioni di svago. Su questo potremmo fornirvi un manuale pratico dettagliatissimo.

     

    Ci sono cose che con un po’ di fatica si riescono a gestire, i rapporti familiari, le domeniche sportive, le interminabili ore passate in ufficio. E poi ci sono cose che risultano completamente ingestibili, che sfuggono all’umana comprensione e al controllo anche della persona più pragmatica… primo tra tutti, un cambio deciso di look che presuppone un taglio di capelli con FRANGIA.

     

    Dicesi frangia quella massa di capelli che minuziosamente sistemata dal parrucchiere, armato di piastra calda e pettine, assume l’aspetto di una tenda che cala ordinata dalla parte alta della fronte verso gli occhi.

     

    È una possibilità invitante da cui tutte noi siamo state almeno una volta tratte in tentazione; si presenta come una soluzione facile e chiavi in mano per un look più meno sempre accettabile… diventando invece un’irrevocabile condanna nonchè una vera e propria schiavitù.. seppur armate di piastra calda e pettine.

     

    Le prime mattine dopo il taglio tutto sembrerà andare bene, forse addirittura meglio che all’uscita dal negozio, ma al primo lavaggio, e dal primo colpo di phon, i primi nodi verranno al pettine. E man mano che i capelli si asciugheranno porteranno alla luce il crespo da sempre in agguato e quella sconosciuta, la ritrosa.

     

    Pentirsi, non servirà a niente, armatevi di pazienza perchè da quel momento il vostro tempo verrà scandito solo da piccoli e lenti millimetri di ricrescita che quotidianamente misurerete. E quante volte una donna nella vita si trova a commettere questo maledetto errore/orrore?

     

    Parimenti ai dolori del parto probabilmente riusciamo a rimuovere la sofferenza subita, la frustrazione della successiva attesa nel momento stesso in cui la nostra mano riesce a liberare il proprio sguardo nell’esasperato gesto di spostare la “tenda” dietro alle orecchie.

     

    Cos’è quindi che istiga la nostra recidività? Forse le copertine patinate che mostrano donne serene e fiere delle proprie docili chiome? Oppure un velato complimento della tua parrucchiera che ammiccante ti promette una svolta d’immagine ma che in realtà ti sta facendo sottoscrivere un abbonamento alle sue prestazioni?

     

    Non sappiamo rispondere, il meccanismo psicologico è sconosciuto mentre gli sbattimenti collegati sono tristemente noti alle più. Nessuna stagione si presta più di un’altra, e anche la natura si pone con ostilità regalandoti fronti perlate nei mesi estivi o tassi di umidità tali da creare un’informe massa stopposa a incorniciare il tuo sguardo deluso.

     

    Le giornate ventose sono l’ennesima avversità, la salsedine e il cloro della piscina, una maledizione. Paradossalmente vedrete la luce dal tunnel solo quando i vostri capelli saranno talmente lunghi da coprirvi gli occhi. Dopo di che, circa sei lunghi mesi, per quanto la missione non sia totalmente compiuta, la strada sarà finalmente in discesa e in compagnia di un esercito di fedeli forcine.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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