Vi avverto: Questo articolo contiene un linguaggio forte e scene che qualcuno potrebbe trovare disturbanti.
L’ultima novità in fatto di reality TV è un programma dove si filmano delle persone sedute sui loro divani intente a guardare la televisione.
Si chiama “Gogglebox” e viene trasmesso su Channel 4. Quando lessi la pubblicità credevo di aver capito male. Possibile che diventi spettacolo anche spiare gente in casa propria mentre guarda e commenta altri programmi televisivi?
Ebbene sì. Lo show ha avuto un ottimo successo di pubblico, circa 2.7 milioni di spettatori a puntata come media.
Per dovere di cronaca mi sono sintonizzata e mi sono ritrovata davanti alcune famiglie, coppie di varie età e un paio di coinquilini sbracati sulle loro poltrone di solito con un drink in mano che criticano i programmi televisivi in onda.
Siamo proprio arrivati alla frutta, al capolinea della televisone autoreferenziale.
Da anni ormai siamo invasi dai reality show, il “Grande Fratello” in molteplici varianti è storia vecchia. Qui spopola “Geordie Show”, la versione oscenamente britannica del “Jersey Shore”, ambientata a Newcastle.
Tempo fa hanno mandato in onda “Compulsive cleaners” che invitava persone ossessionate con la pulizia in case non descrivibili per il degrado e la sporcizia.
Questo scambio avrebbe dovuto aiutare entrambi, e mentre uno superava il terrore dei batteri la casa dell’altro veniva pulita e lucidata. Lo highlight era una signora che divideva l’appartamento con quattro capre.
Ormai sono datati i reality ambientati nelle canoniche dove i preti vengono filmati durante le loro vita quotidiana o alle prese con secolari tentazioni, e non fa certo scalpore uno show sulle paure del volo che riprende passeggeri terrorizzati nell’atto del decollo.
A spiare appuntamenti romantici siamo abituati, meno a vedere la vita dentro un ospedale psichiatrico o nel pronto soccorso di una grande città.
Mentre cerco un film la sera mi ritrovo a dover svicolare tra corsie di ospedale e pazzi che litigano, cuochi che cercano di non bruciare il soffritto, fidanzati che scelgono la torta nuziale, coppie che si sono scambiate un coniuge o gente che si sta facendo riarredare la casa.
Celebrità sull’isola, in riabilitazione, gente che si fa filmare in maternità mentre ha le doglie o gente sovrappeso che tenta di dimagrire.
Sono esterrefatta. So che dovrei buttare via la tele, e in alcuni periodi l’ho fatto di non accenderla per mesi.
Per ora sfuggo ai reality più in fretta che posso e cerco un film o una buona serie televisiva, che per fortuna ancora in Inghilterra riescono a produrre.
Anche i documentari sulla BBC4 sono una delizia e riescono a rendere interessanti anche uno studio sulle muffe o la storia dei disturbi mentali dei sovrani inglesi.
Mi chiedo perchè sembriamo meno interessati alla fantasia e alle storie e sempre più ossessionati da noi stessi e dalla rappresentazione di noi stessi.
Ho un’idea favolosa per un programma! Una telecamera puntata verso le nostre facce, che ci guarda e ci registra. E noi che ci guardiamo in TV.
Specchio specchio delle mie brame…
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