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giovedì 27 Marzo 2025
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    Da Bagno a Ripoli: “MoVimento 5 Stelle e Pd, sul no alla guerra siamo al bue che dà di cornuto all’asino”

    "I pentastellati hanno scoperto che la pace si fa senza fomentare la guerra, quando si sono trovati all'opposizione... il Pd neanche questo"

    5Stelle e Pd, il bue che dà di cornuto all’asino.

    Premessa indispensabile: ampiamente condivisibile il comunicato prodotto da M5S Chianti Fiorentino, sull’adesione decisa dall’amministrazione ripolese a guida Pd, alla campagna di Emergency. “R1pud1a la guerra”.

    Il Pd (ed a maggior ragione la componente centrista con cui sostiene la giunta ripolese), a livello nazionale si è distinto per una totale e convintissima adesione al partito unico e trasversale della guerra il quale da 3 anni sostiene lo scellerato conflitto per procura intrapreso dall’occidente collettivo contro la Russia, sulla pelle degli ucraini.

    Le azioni politiche e mediatiche in cui si è prodotto il Pd, in una prospettiva che tutto può esser considerata, fuorché pacifista e pacificatrice; sono ben note e i 5stelle bene hanno fatto ad elencarne alcune.

    Non sto qui a riportarle ed ancor meno ad ampliare l’elenco; mi permetto però di pretendere coerenza da chi a propria volta la pretende dal Pd.

    I 5stelle erano insieme al Pd, alla Lega, a Renzi e Forza Italia a votare favorevolmente per l’invio di armi all’Ucraina, fin quando è stato in piedi il Governo Draghi.

    La giustificazione addotta nelle ultime settimane di vita di quel disgraziato governo dai 5stelle per bocca di Conte fu che le armi da inviare erano solo quelle con scopo difensivo (non disponendo l’Italia di tecnologie militari di tipo “difensivo”, semplicemente l’ex presidente del consiglio Conte mentiva sapendo di mentire).

    Poi essendo sempre stato secretato il contenuto dei pacchetti di aiuti militari italiani, non è dato sapere cosa sia stato inviato a Zelensky dall’Italia durante i governi Meloni e Draghi.

    Insomma i pentastellati hanno scoperto che la pace si fa senza fomentare la guerra, quando si sono trovati all’opposizione… vien da aggiungere almeno loro l’hanno fatto in quel momento, il Pd neanche questo.

    Come è da apprezzare che sul genocidio operato da Israele in Palestina, almeno i 5stelle hanno avuto una posizione di condanna sostanzialmente da subito. Mentre il Pd ancora fraternizza e sostiene chi ha le mani sporche del sangue di 20.000 bambini gazawi.

    Di quel comunicato c’è da apprezzare un richiamo alla costituzione, all’Art11: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli.

    Il presupposto di quell’articolo meraviglioso della nostra Costituzione è che – per prima – la libertà del nostro popolo non sia in alcun modo offesa.

    Dov’erano i 5stelle quando vennero votati i liberticidi Decreti Salvini (sicurezza)? Erano al governo insieme a Salvini a votarli quei decreti.

    Sì, insieme a cose buone, vero, ciò non toglie che quelli vennero votati.

    Decreti che limitavano la libertà di manifestare, ma soprattutto costituivano un tassello fondamentale della politica migratoria di stampo leghista, in quegli anni sposata a pieno dai 5stelle.

    Le frasi di Di Maio circa le navi delle ONG restano. Sopratutto restano i silenzi assordanti rispetto a quel periodo dell’attuale M5S che si ostina a definirla “una fase passata”.

    Bisognerebbe si confrontassero con i disgraziati morti in mare o tenuti ostaggio dall’Italia per settimane a largo delle nostre coste e spiegassero loro che quello era il vecchio corso, acqua passata, roba da dimenticare…

    Però con le proprie fasi passate, prima di pretendere coerenza dagli altri, bisognerebbe farci i conti e non glissare. Se non altro per acquisire credibilità ed autorevolezza.

    Confrontarsi con i propri errori, ammetterli, parlarne; vuol dire avere le spalle larghe.

    Dipingersi la facciata di arcobaleno (come giustamente i 5stelle accusano di fare il PD) senza una profonda riflessione, è segno di una inconsistenza politica che si traduce in una credibilità limitata verso l’esterno.

    Da ripolese – prima ancora che da attivista politico a mia volta – spero che questa fase di riflessione si manifesti nel concreto da parte del Movimento 5stelle e forse se negli anni che intercorrono tra una tornata elettorale e l’altra, una forza così importante nel panorama politico nazionale, fosse più presente sul territorio soprattutto su temi così importanti, sarebbe un aiuto importante ai gruppi ed ai singoli che si prodigano affinché la pace, la dignità umana; siano obiettivi primari da raggiungere globalmente.

    Antonio Matteini

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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