I pini che formano la pinetina del settore giochi del Piazzone me li ricordo piccoletti negli anni ’50 del Novecento. Presumo siano stati piantati subito dopo la guerra.
Poi col crescere stanno divenendo un problema di carattere tecnico ed economico, perché quando sono ai lati delle strade fanno sollevare il manto stradale, nei giardini sono un pericolo costante perché non avendo apparato radicale a fittone, come il cipresso, tendono al “ribaltamento”.
Anche a Roma in questi giorni ne è crollato uno enorme. Per risolvere il problema sicurezza è stato deciso di fare tabula rasa e di sostituirli con altre piante, che per ricreare un ambiente gradevole occorreranno una decina di anni.
Ho notato che sono state sostituite diverse piante che allo stato attuale sono disseccate.
Poi c’è l’altro problema sociale; il gruppo di “guastatori di opere pubbliche”.
Quando eravamo piccoli noi “ottantenni” c’era un controllo capillare sugli adolescenti; dalla
Chiesa alle organizzazioni politiche.
Se qualche adulto notava che qualche ragazzo aveva combinato qualcosa di anomalo veniva sgridato subito e veniva riferito ai genitori la marachella, che difficilmente la passava liscia.
Ora nessuno può fare reprimende ad alcuno senza incorrere nella violazione della “privacy” o avere genitori che si rivoltano contro chi ha osato “riprendere” il figlio.
I casi che riguardano gli insegnanti sono alla cronaca giornaliera… .
R.B.
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