Buongiorno direttore, la domenica mattina dedico sempre un po’ di tempo alla lettura del vostro giornale che ci tiene sempre informati sulle vicende locali.
A tal proposito stamattina leggo l’articolo del 17 febbraio da voi pubblicato con titolo “NEXT GENERATION CHIANTI” dove leggo: “Quella che abbiamo presentato alla CittĂ Metropolitana – dichiarano i sindaci – non è una vaga “lista dei sogni”, ma un elenco concreto delle prioritĂ su cui fondare lo sviluppo sostenibile dei nostri territori”.
Poi continuando a leggere apprendo che non c’è una parola/progetto sull’ammodernamento e riqualificazione energetica di strutture pubbliche che oggi fanno spendere un sacco di soldi alle amministrazioni locali, perchĂ© troppo energivore, mi riferisco a vecchie strutture scolastiche, vecchie palestre vecchi uffici pubblici.
Non leggo neppure una parola sulle zone industriali a mio avviso da rilanciare e riqualificare cercando di attrarre nuovi investimenti anche per settori diversi da quegli tradizionali.
Come? Lo dovrebbero indicare le amministrazioni locali?
Abitando a Tavarnelle mi viene anche in mente il povero Ostello del Chianti, struttura di proprietà della Provincia (credo) ma che secondo me il Comune dovrebbe attenzionare di più.
Vista la vocazione turistica del Chiati e viste le condizioni in cui versa, e che comunque è un patrimonio di tutto il territorio visto che è l’unico tra Firenze e Siena.
Concludo facendo una amara considerazione: se le opere di cui beneficerà il nostro Chianti (tutto) sono quelle che voi riportate nell’articolo del 17 febbraio, siamo veramente messi male, in particolare sarà triste per le generazioni a venire.
Spero che il vostro giornale possa in qualche modo stimolare le amministrazioni e soprattutto gli amministratori ad essere un po’ piĂą visionari.
Stefano Righi
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