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lunedì 10 Febbraio 2025
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    Nel cuore di San Casciano il calzolaio… 4.0: il sindaco Ciappi ha dato il benvenuto a Simone Cibele

    "Felici di accogliere e dare il benvenuto per la sua nuova attività che arricchisce il centro storico e il tessuto economico di una tradizione che è fondamentale per noi mantenere e tramandare"

    SAN CASCIANO – Spazio a quella che è una vera e propria arte del fare e del riparare, all’ingegno e all’inventiva chiantigiana.

    In controtendenza rispetto al contesto e alle dinamiche del mercato, schiacciato dalle logiche del consumismo e dell’usa e getta, arriva a San Casciano il recupero di un antico mestiere in via di scomparsa.

    E’ il calzolaio, una professione nobile che torna in versione contemporanea con la passione dell’artigiano Simone Cibele.

    Figlio d’arte, cresciuto in bottega, al fianco del suo maestro di vita, il babbo Antonio che di professione faceva il ciabattino, decide di intraprendere una nuova attività denominata “L’artigiano calzolaio” in bilico tra passato e futuro, tradizione e innovazione.

    Simone Cibele, alla soglia dei 60 anni, un percorso lavorativo da orafo e argentiere alle spalle, ha aperto i battenti nel cuore storico di San Casciano, in via del Cassero.

    L’attività è stata accolta e salutata con un caloroso augurio dal sindaco Roberto Ciappi, dall’assessore alle attività produttive Francesco Volpe e da alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine della vicina Stazione dei carabinieri.

    Uno dei pochissimi eredi di una tradizione che oggi fa fatica a tenere banco anche nel Chianti, come nel resto della Toscana, Simone Cibele è il promotore insolito di un investimento che va incontro sperimentalmente all’innovazione tecnologica.

    L’artigiano, che risiede da alcuni anni nella frazione di Chiesanuova, si propone di coniugare le abilità tipiche di questa professione, volta a dare una seconda vita alle scarpe, con la sensibilità e la passione di creare con le mani supportate dalle strumentazioni hi-tech.

    Il calzolaio infatti lavorerà con il pantografo, l’incisore laser e le stampanti 3d per disegnare prototipi e realizzare oggettistica e gadgets in legno e metallo.

    “Ho imparato tutto dal mio babbo – spiega – da lui ho appreso non solo i segreti del mestiere ma una grande passione per l’artigianalità, sono felice di recuperarla in un momento della mia vita in cui ho deciso di scommettere ancora una volta sulle mie potenzialità. Delle esperienze come argentiere e orafo, fatte a Firenze e dintorni, ho fatto tesoro, un tesoro che da ora in poi spenderò in questa nuova avventura che richiama le radici e le origini della mia famiglia”.

    “Ho scelto di rimettermi in gioco in questa sfida – continua – perché sono convinto che non si debba mai smettere di credere in se stessi e nelle proprie aspirazioni”.

    La missione di Simone non è solo quella di riparare scarpe, ma progettare, creare e realizzare oggetti di vario genere, come orologi, medagliette, orecchini, con le strumentazioni di cui si è dotato.

    E a chi gli chiede se il mestiere potrà avere un futuro da affidare  alle nuove generazioni lui risponde: “Nel mio negozio mi occuperò prevalentemente di effettuare riparazioni. Il mio è un lavoro antico che promuove il riuso delle calzature, e di questo potranno beneficiare l’ambiente e le tasche dei proprietari. Ai giovani che vogliano avvicinarsi a questo mestiere in via di estinzione consiglio anche di imparare, al fianco di abili artigiani, a realizzare e produrre scarpe su misura e fatte a mano, un settore in cui c’è ancora una significativa prospettiva di sviluppo economico e professionale”.

    "Tra gli utensili del mestiere - dice il sindaco Roberto Ciappi - martello, forbici, trincetto, filo, aghi, mastice, pennelli, chiodi, è bello respirare condividere il profumo della pelle, le atmosfere e i rumori dell'artigianalità legata alla professione del cuoio, simbolo di un patrimonio di saperi di una volta che hanno contribuito a costruire il pregio internazionale del made in Italy".

    "Siamo felici di accogliere e dare il benvenuto a Simone Cibele per la sua nuova attività - aggiunge - che arricchisce il centro storico e il tessuto economico di San Casciano di una tradizione che è fondamentale per noi mantenere e tramandare".

    "Non è solo un negozio vintage che si è allineato ai tempi e alle tecnologie che cambiano - conclude il sindaco - ma un'occasione per sottolineare che è importante adottare pratiche virtuose come il riciclo degli oggetti, un'azione che porta ad un risparmio concreto, oltre a promuovere uno stile di vita orientato alla sostenibilità".

    "L'attività di Simone Cibele - aggiunge l'assessore Francesco Volpe - offre anche l'occasione di riscoprire il percorso evolutivo di questo antico mestiere, un tempo si riparava per necessità oggi si tende e dare nuove chances alle scarpe per rinnovarle e magari rimanere legati ad un oggetto affettivamente a noi caro".

    Simone Cibele, a destra, con il sindaco Ciappi e l'assessore Volpe

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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