SANTA CRISTINA IN SALIVOLPE (SAN CASCIANO) – Centocinquanta: tante sono state le persone che sabato 19 luglio hanno partecipato alla celebrazione della Liberazione di Santa Cristina in Salivolpe.
La serata è iniziata alle 20.30 con una apericena organizzata presso la bottega di Santa Cristina; per poi trasferirsi su un piazzale retrostante, adibito per l’occasione a sala cinematografica, per vedere la proiezione del video con testimonianze raccolte dall’Associazione “Progetto Irene” di San Casciano.
Interviste e montaggio realizzate da Silvano Callaioli e Rosanna Tacci, assieme ad altri membri dell’Associazione, che in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione hanno raccolto le testimonianze di Pietro Bagnoli, Renzo Bucciardini, Maria Pia Calosi e Silvano Lastrucci.
A introdurre la proiezione Carla Bruchi: "Durante queste interviste è abbiamo scoperto che Santa Cristina è stata liberata il giorno in cui si festeggia la santa, il 24 luglio. Tuttele altre frazioni faranno le loro iniziative: siamo partiti da qui essendo stato il primo lembo del comune di San Casciano a essere liberato".
La parola è passata successivamente a Silvano Callaioli del “Progetto Irene”: "Fa piacere vedere così tanta gente – ha detto rivolgendosi ai presenti – riunita in questa piccola frazione per ricordare l’evento avvenuto 70 anni fa. Un evento che tutto sommato non sembra abbia lasciato segni evidenti di distruzione, o tanto meno di sangue su queste colline".
"Tuttavia – ha proseguito – ascoltando le interviste di Pietro, Renzo, Silvano e la moglie Maria Pia Calosi, ci rendiamo conto che il fascismo e poi l’occupazione militare tedesca e la guerra, hanno costituito in questa tranquilla borgata un motivo di diffusa sofferenza".
"Anche qua – ha ricordato – sono arrivate le cannonate sparate dai tedeschi da San Casciano che hanno trapassato le mura d’abitazioni per fortuna senza esplodere e di altre che invece hanno aperto nei campi voragini dove avrebbe trovato posto una casa".
"Rimangono ancora oggi a testimonianza dell’epoca – ha sottolineato Callaioli – i rifugi scavati nel masso a poca distanza, utilizzati dalla popolazione del posto per sfuggire all’infierire delle armi".
In questo contesto Callaioli ha inserito nelle riprese quelle che sono state per decenni le tradizioni del posto; in particolare quelle legate alla chiesa, che è rimasta fino a qualche anno fa un punto di aggregazione per la comunità.
Fino ad arrivare alla chiusura della stessa che piano piano sta andando in rovina: ma ecco che grazie a volenterose persone è nato un comitato (clicca qui per leggere l'articolo) che chiede a gran voce il ripristino della chiesa di Santa Cristina in Salivolpe.
Alla fine della proiezione il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini presente assieme all’assessore alla cultura Chiara Molducci e alcuni rappresentanti del consiglio comunale, ha ringraziato i preziosissimi testimoni protagonisti del filmato di quel passaggio storico i quali all’epoca erano dei bambini.
A chiusura altra sorpresa: su una pista di legno allestita con luci colorate tipo anni '60, il complesso “I rustici sul sofà” ha coinvolto i presenti nel danzare. Come… una volta.
di Antonio Taddei
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