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giovedì 25 Aprile 2024
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    Era davvero una sancascianese “adottata”: a 84 anni si è spenta Carla Fracci

    Una delle ballerine più famose della storia, aveva scelto (anche) San Casciano come luogo di vita. Amava in particolare il gelato della Latteria Marranci

    SAN CASCIANO – Aveva scelto, insieme al marito, di vivere (anche) nella campagna sancascianese, verso la fine degli anni Sessanta.

    A 84 anni, al termine di una malattia, è morta oggi a Milano Carla Fracci

    Forte il legame con il territorio di San Casciano, dove si era sposato anche il figlio e dove frequentava la Pieve di San Giovanni in Sugana.

    # Danzò sul palco del Niccolini: il legame con San Casciano di Carla Fracci. Il sindaco: “Con lei sognavo”

    Era innamorata del gelato della Latteria Marranci, in piazza della Repubblica a San Casciano.

    Tanto che, ci avevano raccontato un po’ di tempo fa Paolo Faggioli e Sandra Marranci, “prima al matrimonio del figlio e poi al battesimo dei suoi due nipoti si prendeva il nostro frigo portatile con il gelato sfuso da servire e… via alla villa, nella campagna intorno al paese”.

    Era nata in campagna, vicino a Cremona. E aveva scelto la nostra campagna come scenario di parte della sua vita.

    Una vita che l’aveva portata, partendo da origini popolari, a ballare sui palcoscenici più prestigiosi del mondo.

    Ha ballato ovunque, insieme ai più grandi ballerini della storia della danza classica. E’ stata anche fra le prime a portare la danza in televisione, alla fine degli anni Sessanta.

    Mai banale, si era anche interessata di politica, diventando assessore alla cultura dell’allora provincia di Firenze (dal 2009 al 2014).

    Nel 2008 aveva ricevuto anche le Chiavi della città di Firenze, riconoscimento che viene assegnato dall’amministrazione comunale a personalità che hanno legato il loro nome alla città.

    “Apprendo con dolore della morte di Carla Fracci – dice Dario Nardella, sindaco di Firenze e della Città Metropolitana – la nostra stella nell’arte incantatrice della danza. Mi stringo ai suoi cari e ricordo in lei anche l’amministratrice, assessora alla cultura nella Provincia di Firenze che sviluppò legami con la Russia, prese le parti dei bambini Saharawi, l’impegno per la salvaguardia del Maggio Musicale Fiorentino. Sono solo tre espressioni di un impegno portato avanti con discrezione e autorevolezza”.

    “Ho stretto un bel legame di amicizia con Carla Fracci – conclude – e nel corso degli anni ho avuto modo di collaborare spesso con lei, coltivando insieme la passione per la buona amministrazione, per la musica, per la cultura che fa crescere il senso di un’appartenenza comune fondata su ciò che dura”.

    Nel 2014, in una mostra di abiti di scena al Teatro Niccolini di San Casciano, era stato esposto anche quello da prima ballerina-marionetta indossato in “Petruska”, del compositore Igor Fedorovic Stravinskij.

    “Carla Fracci – queste le parole di Massimiliano Pescini, ex sindaco di San Casciano – è stata senza ombra di dubbio una delle ballerine più conosciute e apprezzate del panorama mondiale. Grazie al suo immenso talento ha conquistato il cuore di milioni di persone che nella sua lunga carriera l’hanno amata e ammirata”.

    “La ricordo anni fa – racconta – nel 1995, quando a San Casciano, dove aveva una casa insieme al marito Beppe Menegatti, inaugurò il Teatro Niccolini dopo il lungo e importante restauro”.

    “Anni dopo – conclude – nel 2014, da sindaco sempre al Niccolini ebbi il piacere di ammirare la mostra “La storia in un abito di scena” con i costumi di scena di “Petruska” di Stravinskij, interpretato dalla Fracci. Un legame con la donna e la ballerina che non dimenticheremo mai”.

    “Una grandissima, inarrivabile artista, ma anche una donna di straordinaria ricchezza umana e culturale. La sua scomparsa è una grande perdita per tutto il nostro Paese”.

    Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, esprime così il suo cordoglio per la morte di Carla Fracci.

    “Ricordo – conclude – il suo legame speciale con Firenze e con la Toscana, qui aveva casa, e la sua esperienza come assessore provinciale alla cultura, una testimonianza concreta di un altro fondamentale aspetto della sua figura: il forte impegno civile e sociale”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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