MERCATALE (SAN CASCIANO) – I resti di Pietro Pacciani, sepolti nel cimitero di Mercatale a pochi metri dalla tomba della moglie Angiolina, vennero riesumati all'alba di mercoedì 17 luglio dello scorso anno (clicca qui per leggere l'articolo e vedere le foto).
Era rimasto sepolto lì per 14 anni, da quando era morto il 22 febbraio del 1999. Sistemati in una cassetta di zinco (quella nella foto sopra) vennero trasportati presso il deposito del cimitero di San Casciano, per essere messi a disposizione nell'eventualità che i familiari ne avessero fatto richiesta per sistemarli in un ossario.
Secondo i regolamenti pubblici se entro sei mesi nessuno dei familiari li avesse reclamati, sarebbero finiti nell'ossario comunale.
In sei mesi richieste da parte della famiglia (in particolare delle due figlie) non ne sono arrivate: e quindi ci si aspettava che la storia di Pietro Pacciani finisse nell'ossario comunale.
Ma non è stato così: le ossa sono ancora oggi, a oltre un anno di distanza, nella stessa cassetta di zinco.
Ma non solo: in Comune sono arrivate anche alcune richieste, qualcuna velata altre un po' meno, di persone "terze", non appartenenti quindi alla famiglia, per avere i resti di Pacciani.
Richieste che pare siano state respinte al mittente da parte dell'amministrazione comunale di San Casciano: nel cui cimitero, a pochi metri di distanza, riposano oggi Pietro Pacciani (nella sua cassetta di zinco), Mario Vanni e Giancarlo Lotti.
di Matteo Pucci
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