GREVE IN CHIANTI – Una serie di spiacevoli sorprese per diversi commercianti del paese. A Greve in Chianti, la notte tra il 28 e il 29 dicembre, si sono susseguiti innumerevoli tentativi di furto, alcuni riusciti altri meno, ma tutti hanno interessato i negozi del centro storico del paese.
Secondo quanto ricostruito fino ad ora, sembrerebbe che intorno alle tre di notte sia scattato l’allarme della farmacia Stecchi, uno dei tanti bersagli, probabilmente il primo, e che poi il colpevole (o i colpevoli) si sia allontanato percorrendo viale Vittorio Veneto e viale Giovanni da Verrazzano.
“Le telecamere che ho fuori dal negozio – spiega Simone Ceccatelli di Snoopy – inquadrano una sola persona. Intorno alle 3-3.30 ha provato per ben 10 minuti ad aprire la porta del mio magazzino, e poi anche quella della lavanderia qua a fianco, ma senza riuscirci”.
E così per moltissimi altri, come per esempio il negozio di rivendita diretta dell’azienda agricola Pruneti, di fronte a piazza Trento.
“Quando ho aperto il negozio – racconta uno dei dipendenti – mi sono reso conto che la porta era stata forzata, e non poco. Ci sono i segni di un cacciavite e quelli di un altro arnese, probabilmente una lima, di cui ho trovato un frammento per terra infatti. Per fortuna però, nessun altro danno, perchĂ© la porta non si è aperta e, chiunque sia stato, non è riuscito ad entrare”.
Giusto di fronte, un altro tentativo, riuscito. Di nuovo due porte, quella principale e quella secondaria, forzate.
“Quando sono arrivato – spiega Edoardo BencistĂ di EB Collections – mi sono reso conto che la porta principale aveva degli evidenti segni di forzatura, lo stesso quella dietro, da cui probabilmente sono entrati”.
“Per di piĂş – continua – mi sono reso conto che c’erano delle cose che non tornavano: un paio di porte aperte dentro al negozio, che di solito chiudo sempre, un tavolino di vetro spostato e il fondo cassa sparito”.
Ancora, neanche il negozio per animali Animalandia è stato risparmiato. Nonostante l’irruzione, sembra che niente sia stato rubato.
“La mattina – racconta Riccardo Franchini – ho trovato la porta aperta ma niente mancava in negozio, neanche i pochi spiccioli che avevo lasciato nella cassa. Ho avuto il dubbio di non averla chiusa bene, visto che non ci sono neanche segni di forzatura, ma mi sono accorto che la mandata c’era e che quindi qualcuno era entrato”.
Nonostante i pochi danni, è tanta l’amarezza e lo sconcerto, non solo tra chi è stato coinvolto, ma anche tra gli abitanti del paese. E resta ancora il grande dubbio che si tratti di un atto serio o di una specie di “bravata”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA