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mercoledì 16 Luglio 2025
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    Querelle sul Chianti, Michele Pescini: “I sindaci affermano un principio corretto”

    Il sindaco: "Gaiole in Chianti difende da tempo questa distinzione netta e rivendica identità"

    GAIOLE IN CHIANTI – Forse per la prima volta negli ultimi anni il sindaco di Gaiole in Chianti, Michele Pescini, la pensa… come i suoi colleghi senesi e fiorentini.

     

    Il tema è quello dell'utilizzo della parola "Chianti", con i primi cittadini di Radda, Castellina, Castelnuovo, San Casciano, Barberino Tavarnelle e Greve che nei giorni scorsi si sono dimostrati oltremodo infastiditi dall'utilizzo che ne viene fatto dal Consorzio Vino Chianti.

     

     

    Dopo aver tenuto Gaiole fuori dai percorsi di area (Ambito turistico, Conferenza dei Sindaci, Distretto Rurale, Chianti patrimonio dell'Unesco…), ed aver iniziato il percorso per far diventare "Gaiole in Chianti", "Gaiole in Chianti Storico", per la prima volta dopo tanto tempo, almeno su una cosa, la visione coincide.

     

    "Il Chianti è un'area ben precisa della Toscana – dice Pescini – ha radici storiche e sociali e in quelle radici trova da secoli forza e caratteristiche. Il fenomeno di progressiva commercializzazione e trasformazione del termine “Chianti” in un marchio commerciale da sfruttare, mostra i suoi limiti e gli errori di fondo da cui è prodotto".

     

    "I colleghi sindaci di Greve in Chianti, San Casciano, Barberino Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Castellina in Chianti e Radda in Chianti – rimarca – hanno correttamente alzato la voce di fronte all'ennesimo tentativo di estendere e “diluire” un territorio per meri interessi economici privati".

     

    "Il Chianti – rilancia – non è un luogo da utilizzare ognuno per i propri fini, ma è fatto di comunità con cui bisogna fare i conti. Noi ci siamo e ci sono i terreni, i fabbricati, le strade, i paesaggi, in un'area ben definita".

     

    "Renderla indefinita non è possibile – dice ancora – anzi, sempre più, anche il “mercato” richiede una tipicità sempre più garantita e limitata. Gaiole in Chianti difende da tempo questa distinzione netta e rivendica il recupero di un'identità territoriale per una definizione del Chianti".

     

    "La nostra forza – conclude Pescini – non è, infatti, nella propagazione all'infinito di un termine, ma nel renderlo di nuovo ciò che è. Il Chianti è un valore, una caratteristica speciale e unica, legata alla qualità della vita e quindi, ma solo di conseguenza, dei vini e degli oli, e degli altri derivati delle capacità dell'uomo".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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