SAN CASCIANO – Il fenomeno della prostituzione, nella fattispecie minorile, è uno dei temi che nel Chianti emergerà con forza attraverso lo spirito solidale della comunità. A voler uscire dal coro dell’indifferenza, è una testimonianza collettiva, un’esperienza di cittadinanza attiva che vuole guardare in faccia la verità di un fenomeno presente, seppur in forma lieve, tra le colline fiorentine. Cittadini e amministratori si fanno interpreti e portavoci, per le strade e le piazze di San Casciano, di alcune delle storie di violenza, paura e sofferenza raccontate dalle vittime.
L’evento “Il mio nome è Amaba e ti racconto le nostre storie” a cura di Tiziana Giuliani, con le giovani attrici del Teatro dei Passi Arca Azzurra Eventi, realizzato nell’ambito del progetto Nuovi pubblici, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio Firenze, è uno degli appuntamenti che il 25 novembre tingerà di rosso la Toscana in occasione della Giornata mondiale contro la violenza delle donne. Un evento che vede il coinvolgimento attivo dei cittadini, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni, protagonisti di un reading itinerante (piazza della Repubblica, a partire dalle ore 16) per le vie e il Centro commerciale naturale La Dolce Gita di San Casciano.
Alle ore 17.15, nella sala consiliare del Comune di San Casciano, interverrà Serena Mordini, responsabile del progetto Satis insieme alle rappresentanze sindacali (Cgil e Cgil-Spi, Cisl e Fnpi-Cisl), al termine del percorso itinerante che dalla panchina rossa in piazza della Repubblica farà tappa con le letture tra i negozi Pink Cherry, Petit Carré e Casa della Lana. “La nostra Giornata contro la violenza sulle donne è dedicata al tema della prostituzione – spiega l’assessore alle Pari Opportunità Consuelo Cavallini – alzeremo la voce, insieme ai cittadini, per denunciare le gravi implicazioni fisiche, morali e psicologiche che causa la tratta di essere umani e la prostituzione coatta, una forma di prevaricazione e dell’essere umano che consuma e scarna identità e prospettive di vita”.
di REDAZIONE
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