SAN CASCIANO - Un sole da piena estate in un pomeriggio dai colori sgargianti, quelli che gli sono sempre piaciuti.
L'intitolazione del Museo civico di San Casciano a Giuliano Ghelli, domenica 10 maggio, ha visto una grandissima partecipazione di tanti che hanno voluto bene a questo artista davvero speciale, scomparso il 15 febbraio 2014.
Una cerimonia sobria, come sarebbe piaciuta a lui. Animata soprattutto dal professor Carlo Pedretti, il "decano degli studiosi di Leonardo Da Vinci" (come si è definito lui stesso), amico e compagno di viaggio per tanti anni del lavoro di Giuliano.
Accanto a lui il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini: prima è stata scoperta la scritta sulla facciata interna del Museo, poi la targa su via Lucardesi; infine si è entrati e all'ingresso si è trovata un'opera di Giuliano, la sua biografia e uno splendido ritratto fatto anni da dal Maestro Alfredo Futuro. Accoglieranno visitatori e turisti del Museo sancascianese.
"Siamo venuti a festeggiare Giuliano Ghelli - ha detto Pedretti - non a ricordarlo, Giuliano è con noi: gli artisti non muoiono mai, vivono per sempre nelle loro opere e negli occhi delle persone".
"Sono il decano degli studiosi di Leonardo - ha chiosato - da cui Giuliano, come tutti gli artisti, discende. Ho il piacere e l'onore, oggi, di essere semplicemente il suo interprete nel ringraziare tutti. Il museo deve essere vivo grazie alla presenza di Giuliano Ghelli, uomo sempre in movimento: penso alle diavolerie e agli eventi speciali che abbiamo fatto insieme".
"Penso - ha proseguito - alla mostra su Leonardo inaugurata dal re e dalla regina di Svezia, o a quella a Milano nella sala del tesoro nel castello sforzesco. Poi il trionfo di Giuliano Ghelli, con la presentazione solenne del Palio di Siena nel 2009: quel carro medievale che avanzava in piazza e quel drappo disegnato da Giuliano...".
"Siamo qui a festeggiare Giuliano Ghelli - ha concluso - e lo facciamo con il volto radioso in questo splendido sole".
"Ringrazio tutti coloro che hanno amato e amano Giuliano Ghelli - ha sottolineato il sindaco Pescini - Penso di poter dire che tutti i sancascianesi sono innamorati di Giuliano, che travalicava il nostro paese e il Chianti, portandolo nel mondo. Siamo persone che amano questa terra, che Giuliano ha saputo interpretare in modo magistrale".
Poi, la scopertura delle targhe e della scritta che si staglia con il suo acciaio sulla facciata color cotto del Museo: "Museo Giuliano Ghelli", tre parole, una emozione infinita.
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