spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
martedì 30 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Cosa fare se incontrate nel bosco cuccioli di leprotto o di capriolo?

    Nel periodo primaverile la natura è nel suo pieno risveglio e molti animali selvatici sono nel massimo delle loro attività riproduttive.

     

    In particolare, nel periodo di maggio e giugno, molti ungulati selvatici, come il capriolo e il cervo, partoriscono la loro prole. È facile quindi incontrare, durante passeggiate ed escursioni, piccoli caprioli e cervi acquattati e immobili fra la vegetazione dei boschi e dei campi.

     

    L’esempio del capriolo

     

    Nelle prime settimane di vita i caprioletti non sono assolutamente autosufficienti, tantochè vengono nascosti dalle madri fra la vegetazione, soprattutto dei campi.

     

    La strategia antipredatoria di questo animale è sostanzialmente quella di rimanere immobile e acquattato che per loro significa essere invisibili ai predatori.

     

    L’efficacia di tale comportamento è aumentata grazie al particolare mantello pomellato e all’essere inodore.

     

    Le madri, per proteggerli ulteriormente, non stanno loro vicini, evitando in questo modo che la loro presenza possa attirare dei predatori, ma, a cadenze regolari, fanno ritorno al nascondiglio per allattarli.

     

    Dunque questo periodo è di assoluta criticità, ma, qualche settimana dopo, inizia l’imprinting con la madre; termina dunque il rapporto a distanza, fatto di brevi poppate, e inizia quello in cui il piccolo, seguendo la madre, impara a identificare membri della specie e pericoli vari.

     

     

    Cosa fare, quindi, se incontrate un piccolo capriolo?

     

    Se doveste trovare un piccolo capriolo ricordatevi che è solo apparentemente e momentaneamente “abbandonato”.

     

    Anche se sembra solo, è importantissimo non toccarlo (una volta toccato dall’uomo non viene più considerato dalla madre a causa degli odori trasmessi) nè tantomeno spostarlo. La madre, infatti, è sempre nelle vicinanze a brucare e torna dal piccolo costantemente e appena possibile.

     

    Un piccolo capriolo abbandonato dalla madre difficilmente potrebbe sopravvivere, per cui sarebbe necessario un intervento dei centri di accoglienza per la fauna selvatica.

     

    Il problema però verrebbe solo rimandato perchè l’animale, crescendo a stretto contatto con l’uomo, difficilmente riuscirebbe a tornare allo stato di libertà. Dunque, dovete allontanarvi senza disturbarlo e nel caso di pericoli segnalare la situazione agli enti competenti.

     

    Lepre: comportamento molto simile

     

    Un comportamento simile, ma in questo caso in specie molto diverse, è presente nella lepre. I piccoli leprotti infatti sono ben mimetizzati e nascosti in giacigli tra la folta vegetazione dei campi.

     

    Sono lasciati al sicuro dalla madre che vaga alla ricerca di cibo per poi tronare ad allattarli e accudirli. Anche per loro quindi le prime settimane di vita sono molto critiche e l’unico mezzo per sopravvivere è “l’essere invisibili”.

     

    Le regole comportamentali, nel caso in cui si dovesse trovare un giaciglio di leprotti, sono le stesse da seguire per il capriolo.

     

    Considerando le zone in cui queste specie nascondono i piccoli, un ruolo importante lo svolgono gli agricoltori, ma anche chi, in questo periodo, si trova ad effettuare alcune lavorazioni nel proprio campo, come la falciatura.

     

    Alcuni accorgimenti per la salvaguardia della fauna sono quelli di iniziare le lavorazioni del campo dalla parte centrale, oppure quelli di ispezionare a piedi l’area da lavorare al fine di far allontanare in tempo le madri e i piccoli che si sono rifugiati fra la vegetazione.

     

    Ricordate: toccare un piccolo di capriolo o di lepre significa condannarlo a morte.

     

    Ancora peggio è prelevarli dall’ambiente naturale e difatti costituisce un reato. Il prelievo è assolutamente vietato a meno che l’azione non serva a sottrarre da morte certa gli animali in evidente difficoltà, ma in tal caso è poi obbligatorio contattare gli enti preposti e un centro specializzato nell’accoglienza della fauna selvatica!

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...