BARBERINO TAVARNELLE – Anche stavolta la Misericordia di Barberino Tavarnelle, in collaborazione con l’associazione “Blue Room”, si è schierata con forza dalla parte di chi ne ha bisogno.
In questo caso, i rifugiati e i richiedenti asilo che si trovano nell’area balcanica, uno dei principali canali di ingresso in Europa.
“Migliaia di persone tra la vita e la morte – dicono i volontari – sottoposte ogni giorno a violenze disumane o alle calamità, alla crudeltà della fame e del freddo, sono in marcia verso i nostri confini alla ricerca di una vita migliore, in fuga da contesti di guerra e di morte”.
“Luoghi martoriati – proseguono – dove si tocca con mano l’inefficienza dei sistemi di accoglienza e delle politiche migratorie. Che, come in tanti luoghi di frontiera, non fanno che generare giganteschi campi di confinamento, centri di detenzione per il rimpatrio, aree di morte e disumanità di fronte a cui non possiamo rimanere indifferenti”.
Così la Misericordia offre il suo aiuto, ancora una volta, mettendo in campo i propri volontari. Che da anni, attraverso servizi come l’Emporio Solidale, contribuiscono a raccogliere e ridistribuire beni di prima necessità a chi ne ha bisogno.
Ma non è da sola. Al suo fianco c’è il “Blue Room” di Barberino Tavarnelle. Come in una vera e propria rete di solidarietà.
Proprio grazie al “Blue Room”, lo scorso week end (13 e 14 febbraio) l’Emporio Solidale è rimasto aperto in via straordinaria.
Con lo scopo di devolvere le offerte alla raccolta fondi istituita da “RiVolti ai Balcani” (una rete composta da 36 associazioni italiane) e dunque alle organizzazioni che operano in Bosnia sulla rotta balcanica.
“L’iniziativa ha avuto un successo enorme ed in parte inaspettato – aggiungono i volontari – Tante le persone, anche giovani e giovanissime, che hanno voluto dare il loro sostegno a questa causa e che hanno contribuito alla raccolta di una somma significativa”.
L’energia positiva di questa giornata ha spinto i promotori dell’evento a non fermarsi e a pianificare una vera e propria campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi.
Che prenderà il via nelle prossime settimane e che si svolgerà attraverso l’allestimento di banchi informativi presso vari luoghi del comune.
“Siamo solo all’inizio – ci tengono a dire – ma è già forte il desiderio di ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro contributo. E che, nonostante il momento di grande difficoltà, hanno aderito al nostro appello con generosità e un senso di solidarietà che pensiamo e speriamo possa continuare a lungo”.
“Questo è un pensiero che abbiamo ricevuto e che vogliamo condividere – concludono i volontari – perché non c’è speranza senza condivisione e perché l’indifferenza non dovrebbe appartenere all’essere umano: Per i nostri fratelli che ora si trovano in Bosnia, impediti nel transito da confini chiusi, con richiesta di perdono per come li costringiamo a vivere di questi tempi”.
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