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mercoledì 16 Luglio 2025
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    “Dopo Covid e una dose di vaccino (al Bernino di Poggibonsi) senza Green Pass per un errore”

    "Mentre il problema rimane ancora irrisolto io (e chi come me è nella stessa situazione) vedo limitare e negare il diritto di libertà e di circolazione"

    BARBERINO TAVARNELLE – Riceviamo e pubblichiamo da Barberino Val d’Elsa la testimonianza di Davide Venturini.

    Che ci racconta la disavventura nel recuperare il Green Pass da parte di chi, come lui, ha contratto il Covid-19 e ha fatto una dose di vaccino.

    Vittima come altre persone di un Green Pass sbagliato.

    Chiunque abbia contratto il Covid e ha effettuato una vaccinazione presso la sede del Bernino di Poggibonsi ha visto iterare lo stesso errore.

    Errore appurato tramite il numero 1500 di mancata valorizzazione della data del tampone molecolare che certifica la precedente avvenuta guarigione da Covid per cui diventa non necessaria la seconda dose del vaccino che viene revocata.

    Segnalato il 9 agosto al numero 1500 sono stato pregato di recarmi per far correggere i dati presso il centro vaccinale.

    Al centro non soltanto non hanno corretto le informazioni ma a riparazione del loro errore hanno confermato che avrei dovuto sostenere la seconda dose.

    Quando ho fatto presente che gli altri centri vaccinali hanno rilasciato, a conoscenti nella mia stessa situazione un Green Pass valido, si sono limitati a prendere poche informazioni su carta riferendomi di contattare nuovamente il numero 1500.

    Nessuna comunicazione nei giorni successivi, unica apparizione un cartello presso il centro vaccinale che prega di riferirsi al numero 1500 per tutte le persone che come me sono rimaste vittima dello stesso errore.

    Contattato più volte il numero regionale 0559077777, ad ogni contatto sono stati richiesti e forniti dati già presenti nel fascicolo sanitario e ad ogni iterazione la descrizione completa dell’episodio.

    Nell’ultima è stato evidenziato un mancato trasferimento da parte della ASL delle informazioni al centro nazionale.

    Ogni contatto una risposta diversa dal dover contattare la ASL, allo scrivere a help-sispc@regione.toscana.it a dover chiamare ancora il numero nazionale.

    Mentre il problema rimane ancora irrisolto, chi come me è nella stessa situazione, nel frattempo, vede limitarsi e negare il diritto di libertà e di circolazione dalla recente legge sul Green Pass.

    Vittime imprigionate dall’incompetenza e della burocrazia, di un sistema che deve funzionare in modo ineccepibile, ed essere in grado di recuperare eventuali errori, prima di promulgare qualsiasi legge.

    Il Green Pass è necessario, a seconda del colore della Regione, per entrare nei bar e nei ristoranti, per andare in discoteca, in palestra, al cinema e più in generale nei luoghi dove si svolgono eventi pubblici e culturali, stadi compresi, ma anche prendere i mezzi pubblici, mezzi utilizzati per recarsi a scuola e a lavoro.

    Troppo spesso si parla di semplificazione quando il sistema nella realtà dei fatti non è organizzato ma controverso, disintegrato rispetto al livello di comunicazione e di cooperazione necessario tra centri locali, istituzioni regionali e nazionali, a farne le spese ovviamente i cittadini che tra numeri che non rispondono come l’800912491 e informazioni paranormali fornite dal numero nazionale come quella di far valere il proprio certificato vaccinale accompagnato da una copia del Regolamento UE 953/21 vedono negarsi i propri diritti.

    Ricordo che l’unica indicazione fornita dal Ministero per i verificatori è quella di utilizzare esclusivamente l’app VerificaC19.

    La creatività non manca e la PP.AA. continua a creare più problemi di quanto è in grado di risolverne e la mancanza di Green Pass divide tra cittadini di serie A e cittadini di serie B.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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