VICO D’ELSA (BARBERINO TAVARNELLE) – “Cosa è fuoriuscito da un tino della Distilleria Deta la notte del 24 ottobre alle ore 3?”.
Lo chiede pubblicamente, diffondendo i dieci secondi del video, il Comitato per la Difesa e la Tutela della Valdelsa.
“Avevamo promesso ai cittadini della Val dElsa fiorentina e senese che avremmo continuato a vigilare – dicono dal Comitato – E’ sotto gli occhi di tutti che la ciminiera di 60 metri non è sufficiente a spingere i fumi oltre lo strato di inversione termica, e quindi il problema di accumulo in atmosfera non è assolutamente superato dalla nuova configurazione”.
“I sentori maleodoranti e i fumi – denunciano – continuano e si sono estesi su un’area più vasta. I cittadini si lamentano, sono ormai tantissime le segnalazioni fatte all’Arpat: noi ne siamo a conoscenza e ne abbiamo anche copie, stiamo aspettando di vedere come interverranno gli organi competenti per valutare e contenere i problemi che si sono creati in Val d’Elsa”.
“Ma non sono solo queste le preoccupazioni – vengono al punto – La notte del 24 ottobre alle ore 3 è stato registrato un video di un tino della distilleria che sembrava bollisse e dal coperchio fuoriusciva un liquido. Ovviamente non essendo esperti e pratici dei processi industriali, solo consapevoli di una certa letteratura circa le eventuali pericolosità di emissioni, fumi, odori, ci siamo attivati per tranquillizzare la cittadinanza che ci segue e condivide le nostre battaglie”.
“Abbiamo formulato tre domande – fanno sapere – inviate via pec all’Arpat, all’ufficio igiene e prevenzione sanitaria della USL centro di Firenze, al sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli (nella sua qualità di responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio), congiuntamente al consiglio comunale che condivide questa responsabilità, con una mail inviata al presidente del consiglio comunale Francesco Grandi“.
Queste le domande poste nelle lettere: “Conoscere cosa era il liquido che fuoriusciva copiosamente dal serbatoio, che tipo di liquido, se pericoloso per la salute dei cittadini e dei terreni circostanti. A cosa era dovuta la fuoriuscita? Può risuccedere?”.
E poi: “Se dovesse riaccadere (ipotizzando che possa essere stata una forte ebollizione), in caso si ripetesse e perdurasse: il liquido può invadere la strada e il territorio circostante la Val d’Elsa? L’impianto o il tino, ( non siamo esperti e non conosciamo il contenitore) potrebbe esplodere per la forte pressione?”.
“Il Comitato – rilanciano – conta sull’attenzione del consiglio comunale e sollecita l’attenzione su queste problematiche che riteniamo sia state probabilmente non ben comprese nella reale portata. Per mantenere alta l’attenzione della compagine consiliare comunale, dove ci sono tanti consiglieri giovani, sui quali noi adulti puntiamo le speranze per la nuova coscienza ambientale, abbiamo inoltrato la richiesta di chiarimenti anche ai capigruppo consiliari Giannino Pastori e Mauro Maioli, contando che qualcuno porti il problema da noi sottoposto in consiglio comunale”.
“Noi – concludono dal Comitato – aspettiamo fiduciosi che qualcuno ci rassicuri in quanto la salute e l’ambiente sono importantissimi. Per farci prendere in considerazione deve venire Greta Thumberg?”.
@RIPRODUZIONE RISERVATA