BARBERINO TAVARNELLE – “Fermiamo la terza guerra mondiale”: è questo il titolo dell’incontro organizzato per venerdì 6 maggio al Crc La Rampa di Tavarnelle (inizio alle 18) da Sinistra Civica Ecologista (SCE) della Toscana.
Ne parleranno Stefano Fusi, coordinatore gruppo regionale SCE cooperazione, pace e diritti umani; Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante delle Guerre e Conflitti nel Mondo; Paola Galgani, segretaria della Camera del Lavoro di Firenze; Simone Siliani, direttore Fondazione Finanza Etica e condirettore di Testimonianze.
“I pacifisti in Italia, in Europa e in molte altre parti del mondo si sono subito mobilitati dopo l’invasione dell’Ucraina – esordiscono da SCE presentando l’iniziativa – Milioni di persone si sono mobilitate per fermare la guerra con la convinzione che la sicurezza a tutti i livelli geografici non si protegge solo con le armi ma va costruito un nuovo ordine internazionale di pace”.
“Con questa iniziativa – spiegano – intendiamo affrontare e conoscere anche le situazioni che sono presenti in molte parti del mondo e vogliamo confrontarci con i disagi e le sofferenze che si creano con lo stato di guerra”.
“Siamo contro Putin e il suo sistema di potere – rimarcano – e siamo contro le sue politiche di intervento militare che creano guerre e immani sofferenze in interi territori e comunità”.
“Gli interventi militari – sottolineano – si sono sempre dimostrati fallimentari, non c’è pace in Medio Oriente dopo la guerra in Iraq , dopo la distruzione della Siria e il conflitto permanente in Palestina”.
“Siamo contro il nazionalismo e siamo europeisti – rilanciano – e siamo per le azioni di peacekeeping per mantenere la pace nelle aree di crisi”.
“Siamo con le femministe russe che hanno condannato la guerra all’Ucrania – proseguono – e siamo con loro nella condanna alla violenza, alla povertà, alle migrazioni forzate, alle vite spezzate, all’insicurezza e alla mancanza di futuro”.
“Questa nostra iniziativa non vuole aprire discussioni contrapposte e bellicose – concludono – ma fornire elementi di conoscenza per comprendere meglio ciò che accade e farsi liberamente una propria idea dell’inutilità, la stupidità e la violenza della guerra e di come nasce”.
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