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giovedì 22 Maggio 2025
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    Punto Tavarnelle, il sindaco Baroncelli lancia un appello a Chiara Ferragni: “Vieni a scoprirne i segreti”

    Il primo cittadino di Barberino Tavarnelle: "La storia e la memoria della nostra comunità può rivivere nelle mani delle ricamatrici del futuro"

    BARBERINO TAVARNELLE – Quello dei pizzi di Tavarnelle è un fascino intramontabile, una pagina di moda e stile che travalica i confini del tempo.

    Elegante, originale, geometrico, narrativo, contemplato nei colori écru, bianco e verde oliva, è la testimonianza viva di una tradizione che respinge l’oblio, pronta ad essere riletta e trasmessa ai giovani.

    Nonostante il secolo di vita, il merletto che nasce dal lavoro femminile di inizio Novecento, oggi esposto come un tesoro glamour della memoria locale negli spazi adiacenti alla Pieve di San Pietro in Bossolo, non racconta solo un percorso di vita legato al passato del Chianti fiorentino.

    Alla cultura professionale, allo spirito di libertà e alla voglia di emancipazione che espressero le abili mani delle donne di Tavarnelle che si ritrovavano sull’uscio di casa per cucire il punto ad ago su carta, possono intrecciarsi nuove strade che indicano modalità di comunicazione aperte alla modernità.

    Insomma quel merletto che fece il giro del mondo ha potenzialità contemporanee. 

    Ne è convinto il sindaco David Baroncelli che ha pensato di rivolgere un invito all’imprenditrice digitale, esperta di moda, Chiara Ferragni affinché possa conoscere l’artigianalità e la maestria del ricamo Tavarnelle.

    “Mi piacerebbe che Chiara Ferragni venisse a trovarci a Barberino Tavarnelle – dichiara il sindaco – e visitasse lo spazio espositivo che custodisce questi straordinari manufatti, la invito anche ad apprezzare le storiche scarpe realizzate col punto Tavarnelle, un capolavoro che l’associazione Amici del Museo di Tavarnelle conserva nella sala espositiva della canonica, un’occasione per ammirare e valorizzare un tassello che identifica il nostro patrimonio artigianale”.

    Il ricamo di Tavarnelle è un’arte che in pochi anni dalla sua nascita, avvenuta nei primi del ‘900 presso l’asilo Vincenzo Corti, che ospitava al suo interno la scuola elementare e la scuola di lavoro, fece tanto clamore da essere adottato da una celebre maison della calzatura come Ferragamo per la tomaia di scarpette da sera.

    Oggi quelle calzature, che hanno una lunga storia alle spalle e un successo internazionale che conquistò le dive di Hollywood, da Audrey Hepburn a Sofia Loren, possono incantare anche le nuove generazioni.

    Attuali come non mai le scarpette e i tesori del fatto a mano, conservati nei locali attigui al Museo di arte sacra di Tavarnelle, sono oggetti che possono essere ammirati e rinascere sotto nuova stella. Si tratta di lenzuola, copriletto, tovaglie, tende, coperte, abiti nuziali, articoli per il bebè e legati al corredo.

    “Il Punto Tavarnelle – aggiunge il primo cittadino – costituisce un insostituibile volano di promozione e valorizzazione dell’eredità lasciata dalla storia del nostro paese, una tradizione che solo alcune cittadine, oggi ultraottantenni, riescono a portare avanti, ritengo importante poter garantire un futuro ad un know-how del passato che rappresenta e racconta le nostre radici”.

    La gestione dello spazio espositivo è curata da don Franco del Grosso della parrocchia di Tavarnelle e dagli Amici del Museo di Tavarnelle.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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