Siamo quasi alla fine dell’ultimo anno di asilo nido e, vorrei congratularmi con tutte le persone che hanno reso felice il percorso intrapreso da nostra figlia.
L’asilo nido comunale, “Lagomago”, a Mercatale, è stata un’esperienza fantastica.
Quando diventi genitore, tutte le paure ti saltano addosso, ti girano nella mente e non se ne vanno. Quotidianamente ti domandi se fai le scelte giuste per tua figlia, ti metti sempre in dubbio.
Quando ti nasce un figlio/a, specialmente il primo anno, sei molto scrupoloso. Dubiti sempre delle persone alle quali lasci tuo/a figlio/a, su come lo/la accudiranno. Credo sia comunque, una cosa naturale.
Poi però ti scontri con la realtà: racconterò il periodo poco successivo all’inserimento al nido. Come lo giudichereste voi, una bimba che non vuole tornare a casa dopo una giornata di nido?
Le piaceva tantissimo restare in quell’ambiente, colorato, confortevole, vivace… .
Tutti i giorni, per un bel lasso di tempo è durata questa cosa, voleva restare all’asilo, non voleva tornare a casa con noi. Ci veniva a salutare contentissima, all’orario di uscita, e poi ritornava nella stanza con i compagni/e e le maestre. A quel punto decidemmo di andare a prenderla quasi allo scadere dell’orario.
La bimba vedendo che era rimasta sola, a quel punto, usciva dall’asilo felice, talvolta pure accompagnando l’ultima maestra al cancello. E così tutte le paure che avevamo, sono scomparse da sole in un batter d’occhio.
Tutti i giorni, vederle la felicità negli occhi con la voglia di andare all’asilo e abbracciare le maestre… è stata un’emozione fortissima.
Ho potuto toccare con mano, con la straordinaria “giornata del genitore” la mole di lavoro che hanno le maestre. Perché tutto quello che noi facciamo a casa, loro lo ripetono, più volte, e per più bambini.
Partiamo dal principio: quando prendono in braccio i piccoli, se al saluto del genitore il bimbo piange, lo coccolano come fosse il loro, cercano di spiegare che il babbo/mamma deve recarsi a lavoro, cercando di distrarlo magari chiedendogli aiuto per fare la spremuta, per i compagni.
Sono rimasto meravigliato come tanti bambini di 18 mesi, quindi piccoli, grazie alle maestre, possono stare a sedere a fare la seconda colazione.
Quindi si parte: mettere il bavaglio, sbucciare la frutta, tagliarla, servita, e c’è chi vuole quello e c’è chi vuole quello del compagno accanto… . Poi rimetti tutto, pulisci in terra quello che cade…
Rimasi letteralmente a bocca aperta, quando la maestra chiamava i bimbi, uno alla volta, per fargli scegliere il libro da leggere, che poi portavano frettolosamente per iniziare ad ascoltare la storia. La maestra leggeva e aveva in “collo” il più piccolo, che aveva bisogno di ancora più attenzione.
Per tutta la mattina: alzati, piegati, prendi in braccio, ripiegati, attento a quello che tira i capelli o magari bisticcia con un altro bimbo, le maestre sempre dietro, a tutti, e ripeto a tutti, attente a tutto. Ancora, togliere e mettere le scarpine a tutti per uscire fuori, il giubbottino, cambiare il pannolino, non hanno avuto un minuto di tranquillità.
Prima del pranzo, sempre le maestre, hanno lavato le mani a tutti, apparecchiato e servito le pietanze. Le chiamo pietanze, perché non è una mensa solamente, sono bravi in cucina. Quindi ringrazio anche chi lavora alla mensa.
Buono, certo forse sciocco per noi adulti, avranno tempo per conoscere il sale i bambini. Ringrazio anche ii Comune di San Casciano, che è stato premiato dal Ministro dell’Istruzione per la promozione del consumo di prodotti biologici.
Ma tornando al lavoro delle maestre, sono rimasto incuriosito da come sapevano gestire il cibo: conoscendo bene i bambini che mangiano di più, quelli che mangiano di meno, chi voleva raddoppiare la dose, chi voleva il pane… . Poi c’era chi andava aiutato, c’era chi a sedere non aveva voglia di stare, chi voleva il piatto dell’altro… . Un gran bel lavoro.
Concludendo, non basta solo un grazie per queste persone straordinarie, coloro che educano i nostri figli, che hanno coinvolto in tante attività i bimbi, che hanno insegnato il rispetto, anche per gli animali, che ci hanno regalato una gita di fine anno meravigliosa, tutta organizzata da loro. Si potrebbe fare di più per loro.
Ultimamente ci stanno salutando, con la speranza di rivederci di nuovo genitori, ed entrare all’asilo con un nuovo nascituro. Così per poter rivedere cresciuto il/la bimbo/a alla quale si sono tanto affezionate.
Sarebbe meraviglioso ho risposto, anche perché con maestre cosi, io e la mia compagna saremo felici di ripercorrere i due anni meravigliosi, magari anche all’asilo nuovo, che il Comune sta costruendo.
Con questa risposta, mi viene replicato che loro, le maestre, essendo dipendenti di una cooperativa, non sarebbero state sicure di esserci dopo qualche anno, se la cooperativa non avesse vinto l’appalto.
Quindi mi rivolgo al Comune di San Casciano, e al sindaco Roberto Ciappi. Lo ringrazio e gli comunico che il servizio educativo per la prima infanzia del nostro comune funziona benissimo, (ringrazio anche i dipendenti del municipio), e sarebbe opportuno dare la possibilità, a queste persone, le maestre, di entrare a far parte del personale.
Ho scritto, opportuno, perché non è un regalo da fare, è meritato. Che sia del comune o comunque dell’area dell’Unione Comunale del Chianti Fiorento. Insomma, rendere giusto, quindi sicuro, stabile, il posto di lavoro, per chi lavora con le nuove generazioni, per porre le basi, di un mondo, speriamo migliore.
Il babbo di una bimba felice
©RIPRODUZIONE RISERVATA