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sabato 20 Aprile 2024
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    Carnevale Medievale 2016: trionfa la Torre con 99 punti. Al secondo posto il Cavallo

    Erano i due vincitori "ex aequo" dello scorso anno. Tensioni dopo una caduta durante la corsa della sposa

    SAN CASCIANO – La contrada della Torre trionfa nell'edizione 2016 del Carnevale Medievale Sancascianese: ben 99 i punti collezionati dalla contrada gialloverde. Al secondo posto, con 85 punti complessivi, il Cavallo, la contrada che lo scorso anno arrivò prima "ex aequo" proprio con la Torre.

     

    Al terzo posto con 74 punti la contrada del Leone; quarto posto, con 67 punti, per il Giglio, Chiude la classifica con 62 punti il Gallo.

     

    Come sempre la classifica è stata composta per la sua maggior parte dal giudizio dei nove giurati chiamati a valutare la sfilata. Ma anche i giochi portano il loro bottino di punti. E anche quest'anno, come capita quasi sempre, hanno lasciato strascichi polemici.

     

    E' stata in particolare la corsa della sposa, interrotta per una caduta della squadra del Gallo, a innescare le proteste per la gestione da parte dei giudici del post-caduta. Giochi che avevano delineato questa classifica: Torre 17, Cavallo 15, Leone 14, Gallo 10, Giglio 7.

     

    Ma, come detto, è stata la sfilata a fare la parte del leone (nel senso del punteggio). Questi i giurati chiamati a dare le loro valutazioni: Alberto Andreotti, caposervizio del quotidiano La Nazione, Nicola Vasai, vicedirettore di Rtv 38, Matteo Pucci, direttore del Gazzettino del Chianti, il regista Lorenzo Bojola, l’attore Alessio Ferruzzi, gli storici e docenti universitari Guido Vannini, Sara Gremoli e Nicoletta Matteuzzi .

     

    E questa la classifica della sfilata secondo la giuria: Torre 82, Cavallo 70, Giglio e Leone 60, Gallo 52.

     

    Unanimità quindi sulla prima classificata, che ha messo in scena uno spaccato di vita contadina legato al territorio. Con la Pesa, un mugnaio egoista, il popolo ridotto alla fame. E una misteriosa vecchia che si presenta alla porta del mugnaio, venendo respinta: da qui la sua maledizione e la sua trasformazione del mugnaio in quello che oggi conosciamo come lo spaventapasseri. Insomma, una favola medievale del tutto volle… e niente ebbe.

     

    Il Cavallo si è garantito il secondo posto (nella classifica della sfilata e in quella generale), con una messa in scena ricca di cambi di scena e di ritmo, scandita da un grande orologio: dal Carnevale, eccessivo, pieno di maschere e colori. Al rogo del fantoccio che segna la fine dell'inverno con il seguente inizio della Quaresima, e il popolo che da "godereccio" si trasforma in penitente. Fino alla Pasqua e allo sbocciare della Primavera.

     

    Al terzo posto il Leone, che ha raccontato una storia tutta al femminile: la storia di Lucilla e Alasia, moglie e corella di Caio, un mercante di stoffe ucciso da una banda di bruti. Donne libere, indipendenti, che si ribellano e uccidono tutti quei ceffi. Tranne uno: che chiama le guardie e le fa condannare a morte, nonostante l'opposizione del popolo. Dal sacrificio sorge una fanciulla, che poggia una mela alla base del patibolo e raccoglie la spada di Alasia, per proseguire nella battaglia.

     

    Al quarto posto la contrada del Giglio, che ha forse realizzato la costruzione più difficile, con un ponte in due tronconi congiunto "live" in piazza. Un ponte la cui costruzione viene commissionata da un signore, che prima uccide il capomastro che dice che non si può realizzarlo. Poi lo affida a un manovale, che fa un patto con il Diavolo che lo costruisce in una notte: chiedendo però in cambio la prima anima che vi passerà. Il manovale è pronto, con grande tristezza, a sacrificare il suo agnellino, ma la superbia del signore faranno sì che sarà lui a salire sul ponte, finendo nelle fauci di un Diavolo sapientemente vestito e truccato.

     

    Infine il Gallo, con la rappresentazione forse più teatrale e metafisica. Ma probabilmente meno… medievale di tutte. Ha infatti portato in scena il V Canto dell'Inferno della Divina Commedia, con Minosse che giudica le anime.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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