BAGNO A RIPOLI – Il risultato finale è quasi la fotocopia di quello (in percentuale) con cui vinse nel 2014: 67,33% (oggi) contro 67,93% (cinque ani fa). E il numero di voti è più o meno lo stesso: 9.802 contro 9.888.
Quello che cambia, nella vittoria di Francesco Casini, che si conferma sindaco di Bagno a Ripoli, è la composizione del consenso.
Con il calo vistosissimo del Partito democratico, che rispetto alle amministrative 2014 ("drogate" dall'effetto-Renzi per onore di verità) perde 2.300 voti. Un vero e proprio "travaso" di voti.
Tutti (o quasi) sembrano infatti finiti nella lista civica Cittadini di Bagno a Ripoli – Casini Sindaco, autrice di un exploit clamoroso.
Con i suoi 2.093 voti è addirittura il terzo "partito" alle comunali, dopo Pd (9 i seggi che dovrebbero andare ai Dem) e Lega. Incredibile (dovrebbe aggiudicarsi 3 seggi). E alla faccia delle "liste civetta" criticate dagli avversari.
Nel centrodestra, Alberto Acanfora supera appena la "soglia psicologica" del 20%: risultato da dimenticare per Forza Italia, la Lega conferma parte del consenso delle europee e si dovrebbe prendere due seggi (zero al partito di Berlusconi, oltre ovviamente al candidato sindaco che entra in consiglio).
L'altro consigliere di opposizione sarà Sonia Redini, candidata sindaco di Cittadinaza Attiva, che fa leggeremente meglio (sia come voti che come percentuali) del 2014.
Fuori dal consiglio comunale Potere al Popolo e La Sinistra per Ciriello Sindaco.
di Redazione
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