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venerdì 29 Marzo 2024
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    “Croce a Varliano, che fine farà il plesso scolastico?”: interrogazione di Sonia Redini (Cittadinanza Attiva)

    "Sarà l’occasione per chiarire, dopo anni di risposte vaghe, quali sono gli obiettivi dell’amministrazione su quell’edificio"

    BAGNO A RIPOLI – “Nell’anno scolastico 2022/2023 il plesso di Croce a Varliano non ospita più classi scolastichee, che sono state ricollocate fra i plessi di Padule e Riimaggio. Che sorte avrà l’edificio?”.

    Lo ha chiesto in una interrogazione la consigliera comunale di opposizione (Cittadinanza Attiva) Sonia Redini.

    “Da anni – dice Redini – c’erano incertezze sul suo futuro, tanto che si era costituito un Comitato “Per Croce” affinché la scuola non chiudesse, ancor prima che iniziasse il processo partecipativo “Da scuola a scuola”, avviato dal Comune, che ne prevedeva invece la dismissione”.

    “Era il 2016 – ricorda – e, nonostante i partecipanti a quel processo avessero espresso una forte contrarietà a sostituire la funzione scolastica con una diversa, che non avesse le stesse radici, siamo arrivati al culmine, al momento di decidere il suo nuovo destino”.

    “L’interrogazione – spiega la consigliera di opposizione – mira a sollecitare un pubblico dibattito, che coinvolga in particolare tutta la frazione di Croce a Varliano”.

    “Il punto principale – indica Redini – è capire a quali altre, nuove funzioni possa essere destinato l’edificio, frutto di una donazione con vincolo di destinazione pubblica. Se lasciarlo a disposizione dell’Istituto Comprensivo per eventuali collocazioni di altre classi nei prossimi anni scolastici o cos’altro farvi”.

    “In più – prosegue – chiederemo anche se sono previsti investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio, perché sarà necessaria una sua ristrutturazione se l’edificio continuerà ad avere una funzione collettivo/sociale, qualunque essa sia”.

    “Sarà l’occasione – anticipa – per chiarire, dopo anni di risposte vaghe, quali sono gli obiettivi dell’amministrazione su quell’edificio. Che è, prima di tutto e storicamente, un lascito della comunità ed un patrimonio per quel territorio”.

    “Un luogo di aggregazione civica (inizialmente venne adibito a “casa della popolazione”, e successivamente a scuola) – conclude Redini – a cui dare la doverosa attenzione nel ripensarne il futuro”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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