BAGNO A RIPOLI – Doppia iniziativa nell'arco di pochi giorni, organizzata da chi non si rassegna a un futuro di dismissione in mani private della Villa e della Fattoria di Mondeggi.
Lunedì 23, alle 21 presso la casa del popolo dell'Antella in via Pulicciano 53, assemblea popolare "Verso Mondeggi- Bene Comune, fattoria senza padroni".
Sarà la presentazione della tre giorni che si svolgerà proprio a Mondeggi, dal 27 al 29 giugno. Tre giorni in cui sarà orgnizzata una grande festa "per progettare insieme la custodia popolare di Mondeggi".
Tavoli tematici, laboratori di scuola contadina, musica, teatro, passeggiate, attività e giochi per bambini e non solo… .
"La fattoria di Mondeggi – dicono gli organizzatori – situata nel comune di Bagno a Ripoli e di proprietà della Provincia di Firenze, conta all'incirca 200 ettari che ospitano vigneti, pascoli, oliveti, boschi, giardini, fabbricati rurali e l'antica villa rinascimentale intorno a cui tutto ruotava; terra abbandonata ormai dal 2009, ma il cui declino è iniziato ben prima".
"Un degrado perpetrato negli anni – proseguono – attraverso operazioni che vanno dalla devastazione dei poderi, sostituiti dalle colture estensive, alle sperimentazioni di meccanizzazioni spinte che hanno stravolto il territorio, ha coinvolto Mondeggi nella sua totalità. La società a controllo provinciale che l'amministrava ad oggi è in liquidazione, annegata nei debiti (oltre un milione di euro)".
"A fronte di questo – accusano – la proprietà ha ottusamente deciso di vendere, o meglio svendere, per monetizzare un simile patrimonio immobiliare in nome della stabilità di bilancio, ingrassando tasche private già gonfie di capitali da investire, liberandosi così degli oneri di gestione ma anche dell'eccezionale potenziale in esso contenuto".
"Quello del nostro comitato – spiegano – è un percorso che prova a determinare un cambiamento sostanziale di direzione all'interno di un processo che si definisce ineluttabile. Impedire la vendita per donare nuova vita a Mondeggi è l'obiettivo; agricoltura contadina, sostenibile e naturale, multifunzionalità e orizzontalità totale i mezzi attraverso cui praticarlo; un documento, la Carta dei principi e degli intenti, la bussola di cui ci siamo dotati per auto-guidarci".
"Sappiamo di non essere soli – rilanciano – bensì di avere l'appoggio, per ora espresso sotto voce, di una comunità territoriale che desidera la rinascita di Mondeggi; e al di là di essa possiamo contare su una galassia di esperienze complici in campagna come nelle metropoli. In primis nella rete di Genuino Clandestino, che ha eletto Mondeggi, insieme a Caicocci, obiettivo primario in tema di riappropriazione della terra".
"Intendiamo riabitare Mondeggi – concludono – dimostrando che, ben oltre le parole vuote della retorica istituzionale riguardo il ritorno all'agricoltura, processi auto-organizzati prendono vita e crescono elaborando proposte radicali che intrecciano al loro interno cibo e gioco, salute e lavoro, socialità e agricoltura. Accedere alla terra, quindi, per sperimentare in essa la gestione, o meglio l'autogestione di un bene comune, di una risorsa collettiva, la cui fruizione sia garantita a tutte e tutti, la cui economia sia decisa in maniera comunitaria, ben lontana dalle dinamiche di profitto imperanti".
di Redazione
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