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domenica 7 Settembre 2025
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    “Traditi e delusi”: a Grassina sono tanti i cittadini che criticano la scelta del sindaco Casini di lasciare il Pd

    "Spiegarlo a chi vive in una grande città è difficile. Ma qui ci conosciamo personalmente e ci sentiamo feriti da chi si pensava di conoscere”

    GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Tradimento e delusione: sono le parole ricorrenti che emergono dalla “piazza”.

    E racchiudono lo stato d’animo e i sentimenti diffusi che si sentono ripetere da parte di tanti grassinesi che, da sabato scorso, sono rimasti increduli da ciò che hanno letto sul post pubblicato dal primo cittadino di Bagno a Ripoli, Francesco Casini.

    Ovvero del suo addio al Partito democratico per approdare a Italia Viva.

    Un terremoto politico che ha scosso l’opinione pubblica in questo weekend appena trascorso.

    A Grassina dai gruppetti di persone fuori dai bar, o in quelli sulle gradinate della casa del popolo, il mormorio è solo su questo.

    “Siamo in un paese – ci dicono le persone quando le interpelliamo – Il nostro stato d’animo è che ci sentiamo traditi personalmente”.

    “Spiegarlo a chi vive in una grande città è difficile – riprendono – ma qui ci conosciamo personalmente e ci sentiamo feriti da chi si pensava di conoscere”.

    Il tradimento di chi ha sempre creduto di condividere un percorso e degli obiettivi.

    Di chi ha creduto di camminare ideologicamente sulla stessa strada, anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. Di chi all’improvviso ha ricevuto una doccia fredda inimmaginabile.

    Molti parlano fuori dai microfoni, anche persone di riferimento in paese. Per tutti il sentimento è più o meno lo stesso.

    “Non contestiamo il fatto che abbia cambiato opinione ma il modo, poteva aspettare di finire il mandato da sindaco. Ora dovrebbe dimettersi” ci dice arrabbiato Sandro.

    Un clima rovente “alimentato dalla mancanza di coerenza”, dicono ancora.

    “Lui è stato eletto da chi crede in una forza politica che lui ora ha abbandonato. Mentre è ancora in carica, ma un po’ di coerenza e di riconoscimento. Come ci si deve sentire?” ci domanda Rossella.

    C’è, infine, incredulità e scetticismo nei confronti anche di chi, insieme a lui, ha lavorato in tutto questo tempo. Nel credere che nessuno sapesse niente.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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