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sabato 20 Aprile 2024
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    Addio a “Paolone” Calosi: il ricordo a sei voci della “sua” Sinistra Civica Ecologista

    Paola Forconi, Giacomo Trentanovi, Francesco Grandi, Claudio Spano, Stefano Fusi, Serena Spinelli: ognuno traccia il suo personalissimo ritratto

    BARBERINO TAVARNELLE – A distanza di alcuni giorni dall’addio, da parte della comunitĂ  di Barberino Tavarnelle, a Paolo Calosi, “Paolone”, i ricordi non sono certo finiti.

    Ed è Sinistra Civica Ecologista, ultima formazione politica alla quale lo stesso “Paolone” ha aderito, a tracciare un ricordo collettivo, a piĂą voci.

    Che riceviamo e pubblichiamo.

    Poco più di un anno fa abbiamo formato il Comitato di Sinistra Civica Ecologista Barberino Tavarnelle in previsione delle lezioni regionali e Paolo si è reso subito disponibile ed entusiasta di parteciparci.

    Alle riunioni organizzative era evidente la passione, la tanta voglia di fare, di organizzare, iniziare a distribuire i volantini e questo nonostante le sue giĂ  non buone condizioni di salute.

    Il risultato positivo che la lista ha ottenuto nel nostro comune è stato per l’impegno di tutto il
    gruppo, molto anche di Paolo che si dimostrò anche questa volta un bravissimo organizzatore
    ed animatore politico.

    Ci onoriamo di avere avuto Paolo tra i fondatori del Comitato, di fatto l’ultima esperienza politica, l’ultima tessera che ha avuto .

    Paola Forconi

    Ho conosciuto Paolo Calosi nel 1988, Festa Nazionale dell’Unità a Campi Bisenzio, perché avevo dato disponibilità per stare allo stand della Pesca Gigante, dove non si vinceva quasi niente, difficile aggiudicarsi anche una confezione di bolle di sapone, perché in realtà era un modo giocoso di sovvenzionare la Festa.

    Da allora ne sono passati di anni e quindi ho tanti ricordi, soprattutto quando ero nella sua segreteria dei Democratici di Sinistra.

    Però il primo ricordo che mi sovviene alla mente in modo istantaneo, risale all’estate di un anno fa, quando abbiamo iniziato la campagna elettorale per le elezioni amministrative regionali.

    Come al solito aveva giĂ  messo in pista una efficace “macchina organizzativa”, predisposto un pieghevole, e fu proprio lui a proporre una serie di iniziative elettorali a supporto della Lista presentata, incontri e momenti conviviali, che risultarono molto utili e partecipati.

    Francesco Grandi

    Ho avuto la fortuna di poter trascorrere con Paolone tempo e tappe di percorsi politici nei recenti ultimi anni.

    Tanto è stato detto e ricordato di lui in questi giorni. Al di là della sua straripante empatia e generosità penso che mancherà moltissimo alla nostra comunità e alla politica in generale la sua capacità di saper sdrammatizzare e non estremizzare la diversità di opinioni e posizioni
    prendendoci tutti, quando occorra, un po’ meno sul serio.

    Giacomo Trentanovi

    Ho conosciuto Paolone da bambino a Marcialla, paese a cui era restato molto legato e che frequentava spesso anche negli ultimi anni nei luoghi di ritrovo come la piazza e l’officina meccanica.

    Lo ritrovai poi nella metĂ  degli anni Novanta quando mi avvicinai alla Sinistra Giovanile a Tavarnelle, che lui e Antonio Apostolico (una coppia inseparabile) stavano cercando di organizzare; non fu una casualitĂ , ha sempre guardato con grande attenzione alla partecipazione dei giovani alle vicende politiche.

    Anche nell’impegno politico aveva un modo tutto suo, fenomenale nell’organizzazione di campagne elettorali e feste, un militante politico a tempo pieno, dirigente di partito pur senza avere incarichi formali.

    Mi accomunavano a lui la grande passione per la politica attiva, oltre ad uno spirito scherzoso, la bellezza di portare avanti anche le cose piĂą serie con allegria.

    Con Paolo, pur militando entrambi nelle formazioni della sinistra, abbiamo seguito gli stessi percorsi politici soltanto a fasi alterne tra cui però mi piace ricordare questa ultima avventura di Sinistra Civica Ecologista in cui si è messo come sempre generosamente a disposizione di un progetto collettivo, pur nella sua condizione di fragilità.

    Mi piace infine anche sottolineare un altro tratto che ci accomunava come l’interesse per la cultura, che lo aveva portato anche a ricoprire il ruolo di assessore alla cultura nel Comune di Tavarnelle.

    La sua passione era in particolare per l’arte contemporanea, ed il suo impegno e le attivitĂ  da lui promosse hanno lasciato un segno nel nostro territorio del Chianti e della Valdelsa.

    Claudio Spano

    Paolo era piĂą di un compagno, un amico che sapeva darti i consigli giusti anche nei momenti piĂą difficili, soprattutto della vita politica del nostro paese.

    Un ricordo di lui alle Feste dell’UnitĂ  del nostro territorio fiorentino e valente collaboratore di compagni che hanno segnato la storia nella sinistra toscana, come Ventura e Conti.

    Grande dolore a Firenze e in tutta l’area metropolitana, Calosi aveva il dono prezioso dell’altruismo, un forte spiccato senso del sociale e davvero del popolo unito negli ideali di giustizia e condivisione, con quel fondo di ironia e allegria, che emanava ogni qualvolta si incontrava.

    Ciao Paolone, sarai sempre nei nostri pensieri di uomini liberi.

    Stefano Fusi

    Con Paolo c’era un rapporto speciale, una amicizia personale e politico che durava da oltre trenta anni.

    Paolo era molte cose. E’ stato un stato un animatore, un anticipatore a livello culturale, voglio ricordare la mitica galleria Dada di arte moderna, una avventura ed una scommessa vinta dove sono passati decina di artisti di rilevo nazionale ed internazionale.

    Voglio ricordare il suo impegno come assessore alla cultura, ho ancora fresca la memoria del bel tour da te organizzato di riscoperta delle nostre bellezze e ricchezze storiche ed architettoniche con Poesia e musica nei Castelli, una delle prime esperienze di valorizzazione del nostro territorio.

    Un compagno e militante politico, con affetto ed anche nostalgia lo definisco un “uomo del
    ‘900″, con l’orgoglio di quello che questo significa e rappresenta: la politica come profonda
    passione e visione del mondo e della vita, come progetto collettivo, come comunità di sensi e di passioni, amicizie, relazioni, forti sentimenti, una realtà che rimpiangiamo e che dovremo provare a ricostruire perché altrimenti siamo tutti più poveri, più soli, rinchiusi nelle nostre solitudini, nei nostri problemi, nei nostri cellulari, e prigionieri dei social network e di una politica che sembra diventata solo comunicazione e gestione dell’esistente.

    A modo suo Paolo è stato “gramsciano”, ovvero sentiva fortemente l’esigenza di prendere parte e non rimanere indifferente, parte a favore di un mondo piĂą giusto, parte a favore dei piĂą deboli dei soggetti, delle classi piĂą fragili della nostra societĂ , parte a favore della sinistra che hai sempre considerato la tua casa.

    E la parola Partito non era per te una brutta parola perchĂ© significava condividere idee valori, sogni progetti e cercare di realizzarli assieme collettivamente e quindi l’opposto dell’individualismo, dell’egoismo della solitudine sociale e culturale e quindi questo tuo vissuto, di uomo di partito e come affermavi con chiarezza “io senza una tessera non ci sò stare”…

    Serena Spinelli

    Paolo Calosi era per me e per molti l’amico e il compagno Paolone.

    Chi ha passato gli anni nella sinistra fiorentina, tra i tavoli e le cucine della Festa de L’Unità, non potrà dimenticarlo: carattere schietto, la battuta pronta, animo buono.

    Mi ha insegnato cosa vuol dire essere compagni condividendo la passione, l’impegno e anche un po di sana follia.

    Mi ha insegnato a crederci sempre, a non arrendermi. La politica, la sinistra, l’arte contemporanea, la sua Tavarnelle, lo stare insieme.

    Ha dato tanto a tutti noi, così come al suo territorio. Paolone c’è sempre stato e ci mancherà tanto, vero punto di riferimento in tantissime occasioni, mai in prima fila, ma in grado di darti fiducia e sostenerti.

    “Ricordati non sei lì perchĂ© sei brava”… sembrava una frase dura, ma in realtĂ  esprimeva il senso vero dell’essere nelle istituzioni, nel partito.

    Esserci perché in molti ti hanno dato fiducia e supporto, per portare avanti idee e progetti e devi essere in grado di rappresentarle e portarle avanti. 

    Suona strano, ma la frase con cui chiudeva sempre su Facebook era: “Evviva la vita!”.

    Mi piace ricordarlo così, perché davvero amava profondamente e pienamente la vita. Ciao Paolo.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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