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giovedì 25 Aprile 2024
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    Barberino Tavarnelle, dedicare il proprio tempo agli altri: ecco il progetto “HoTempo”

    Renata ed Elisa ad esempio, hanno... tempo, l'una per l'altra. Volontari della porta accanto per rispondere ai bisogni dei più deboli

    BARBERINO TAVARNELLE – Un’opportunità per farsi compagnia nel viaggio del tempo che rievoca ricordi ed emozioni.

    Non importa se a separare Renata Dei, 98 anni, ed Elisa Moschini, 45, intercorre una distanza di mezzo secolo.

    Lo scambio c’è, è reale, reciproco, sincero e soddisfa due bisogni diversi, quello di chi desidera condividere il proprio passato per non dimenticarlo e quello di chi ama ascoltare per immaginare e conoscere fatti e affreschi di vita vissuta di un passato ormai lontano che solo la memoria collettiva può continuare a valorizzare e tenere accesa.

    “Un’ora sola ti vorrei” diceva una canzone ed è ciò che sembrano dirsi le due donne in quel tempo che si estende all’infinito per rafforzare una relazione umana nata dall’altruismo e dalla cultura del volontariato, fortemente radicata nel Comune di Barberino Tavarnelle.

    Renata ed Elisa si incontrano per sentirsi vicine e vivere un’esperienza carica di umanità nell’ambito del nuovo progetto, partito da qualche mese, che mira a rispondere nel concreto ai bisogni della porta accanto.

    Si intitola “HoTempo” il servizio che mette a disposizione una ventina di volontari a sostegno degli anziani e delle persone fragili.

    “Chi dona il proprio tempo agli altri – commenta il sindaco David Baroncelli – non lo sottrae a se stesso ma lo moltiplica e fornisce un esempio di rispetto, accoglienza e crescita di un modello sociale che dà lezione di cittadinanza, democrazia e partecipazione”.

    ll progetto è promosso dalle associazioni Arciconfraternita della Misericordia di Barberino Tavarnelle, Auser Volontariato Insieme, Ci incontriamo, Calcit di Barberino Tavarnelle, Giardino SottoVico, Le tre e un quarto e dall’Unione comunale del Chianti Fiorentino.

    La rete di volontariato che ne è scaturita si attiva per fare compagnia a persone sole, anziane o malate, consegnare a domicilio pasti per persone sole, fare acquisti e dare aiuti non specialistici a famiglie di anziani e disabili, svolgere piccole pratiche.

    “Il bisogno è ovunque, spesso vicino a noi anche non ce ne accorgiamo – spiega il coordinatore Riccardo Gabbrielli – l’iniziativa nasce per tendere una mano a tutte quelle piccole grandi necessità che sono importanti per le fasce più fragili della popolazione”.

    I volontari della rete “HoTempo” si attivano per accompagnare in brevi passeggiate, affiancare in momenti di riflessione, preghiera e lettura, effettuare piccole consulenze in tema ecologico, offrire nozioni di base di lingua inglese oppure aiutare nella cura delle piante, portare fuori gli animali di compagnia sempre in favore di persone anziane, sole o impossibilitate.

    Al servizio si accede attraverso una app inedita sviluppata e realizzata da Fabrizio Dainelli.

    Da sinistra: Elisa Moschini, Riccardo Gabbrielli, Lorenz Gabbrielli, Fabrizio Dainelli

    Renata, classe 1925, zia di 4 nipoti e 10 bisnipoti, ha voglia di parlare di sé e cerca qualcuno con cui interagire, ripercorrere senza rimpianti la propria storia, confrontare esperienze e saperi.

    Elisa Moschini, originaria di San Casciano, residente a Tavarnelle, si è messa al servizio degli altri aderendo al progetto, motivata e piena di aspettative, convinta che il volontariato sia una realtà che tutti dovrebbero provare come fonte di arricchimento umano, sociale e culturale.

    È così che le due donne si sono conosciute. Chiacchierando hanno scoperto anche di avere tanti punti in comune come l’insegnamento.

    Renata ha iniziato a lavorare dietro una cattedra nell’immediato dopoguerra, nel ’45, a Firenzuola. Aveva 25 anni quando la donna aperta, colta, emancipata, diede avvio al proprio percorso professionale non senza difficoltà, in una scuola elementare frequentata da bambini e famiglie indigenti.

    “Non potrò mai dimenticare quegli allievi così rispettosi e affettuosi – ricorda –  non avevano neanche le scarpe per raggiungere la scuola, eppure erano capaci di dare lezioni di dignità a tutti, mi hanno dato tanta forza ed energia, da loro ho imparato ad essere una persona dedita agli altri prima di insegnare a leggere e scrivere”.

    Renata che non può fare a meno di rievocare i tempi bui del dopoguerra. Portava avanti il suo lavoro nonostante non ci fossero corrente, acqua e mezzi di trasporto.

    “La passione era più forte di qualunque altra avversità perché – tiene a dire – ai rudimenti del sapere nessuno doveva rinunciare”.

    Da parte sua Elisa ascolta, riflette, commenta e fa tesoro: “I racconti, le storie di Renata, sono un patrimonio di memoria di grandissimo valore, sono onorata e felice che voglia condividerlo con me”.

    “L’obiettivo è quello di consolidare la vocazione solidale della comunità di Barberino Tavarnelle partendo dalla volontà condivisa di contrastare la marginalità – aggiunge il primo cittadino David Baroncelli – grazie al supporto delle associazioni intendiamo accrescere autonomia nei beneficiari del servizio e consapevolezza nella rete di volontariato che rappresenta l’anima dell’iniziativa”.

    Il coordinatore del progetto Riccardo Gabbrielli coglie l’occasione per lanciare un appello ed invitare i giovani a donare il loro tempo: “Sono certo che anche chi si mette a disposizione degli altri potrà vivere un’esperienza che arricchisce sotto tutti i punti di vista”.

    Il punto “Ho tempo”, aperto presso la Casa della Cultura “Alda Merini” di Barberino Val d’Elsa, è aperto il martedì e il sabato dalle 10 alle 12 e il mercoledì dalle 17 alle 19.

    Chiunque fosse interessato a diventare volontario o a richiedere il servizio può contattare il numero 3347058778 o accedere all’App Ho tempo.

    Info: www.hotempo.orginfo@hotempo.org.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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