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sabato 20 Aprile 2024
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    Comune, scuola e negozi si prendono cura delle persone che non possono parlare

    Comunicazione aumentativa alternativa: a Barberino Tavarnelle una rete per garantire a tutti le stesse opportunità di vita

    BARBERINO TAVARNELLE – “Piccolo uovo”, vincitore del Premio Andersen 2012, è uno dei libri preferiti di Carlo, ospite del centro diurno L’Abbraccio di Tavarnelle.

    Il racconto, nella versione tradotta con i simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa, narra di un viaggio sulla ricchezza della diversità che porterà “l’uovo” a muovere i primi passi e conoscere i più differenti tipi di famiglie.

    Carlo ama leggere per gli altri e condividere le sue letture in biblioteca dove anche domani, giovedì 2 marzo, insieme agli amici e agli educatori del centro diurno leggerà in CAA tra gli scaffali di piazza della Repubblica per le bambine e i bambini della scuola dell’infanzia, le ragazze e i ragazzi diversamente abili del territorio.

    Anche Matteo dell’associazione “Ci Incontriamo”, che ha difficoltà nell’esprimersi verbalmente, ha imparato a comunicare e a leggere, a conquistare importanti tasselli di autonomia nelle relazioni interpersonali e nei percorsi di vita quotidiana.

    Attraverso gli strumenti della Comunicazione aumentativa alternativa il giovane chiantigiano gestisce il negozio “Cibo Vivo” e, insieme alla mamma Marta, si occupa delle forniture, intrattiene i clienti, sta alla cassa.

    Il metodo che offre alle persone con bisogni comunicativi complessi la possibilità di comunicare tramite canali che si affiancano a quello orale piace pure ad Alessia Chiara.

    Sono due ragazze disabili che si avvalgono dei simboli di questa forma di linguaggio alternativa per costruire punti di contatto con l’esterno e coltivare occasioni di inserimento e interazione nel tessuto educativo e sociale.

    Ma la comunità di Barberino Tavarnelle vuole fare di più ed impegnarsi concretamente per moltiplicare le opportunità di integrazione a favore della disabilità e non solo.

    Da alcuni mesi il Comune, in stretta collaborazione con le associazioni, la scuola e gli operatori economici del territorio, ha intrapreso un percorso di diffusione e conoscenza capillare del metodo CAA.

    Con la disponibilità della logopedista Azzurra Morrocchesi la giunta comunale ha avviato un progetto collettivo di comunicazione urbana facilitata che vuole rendere il territorio sempre più accessibile e fruibile da tutti.

    Partendo dalle iniziative di approfondimento e formazione curate dalla bibliotecaria Viola Nannucci e dalla fucina culturale delle biblioteche comunali di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle, dove sono presenti sezioni di libri dedicate alla CAA, l’amministrazione comunale ha costruito una rete di collaborazione che vede il coinvolgimento delle attività economiche del Centro commerciale naturale di Tavarnelle, dell’Istituto comprensivo “Don Lorenzo Milani” e della scuola di Musica “Officine creative del Chianti”.

    L’attività di diffusione dell’approccio in ogni aspetto e sfera che interessa la quotidianità mira a consentire le medesime condizioni di accesso ai servizi sociali, educativi, culturali.

    Come gli uffici comunali, dotati di cartelli che indicano i settori di competenza, i negozi aderenti al progetto riportano sulle rispettive vetrine la tipologia merceologica proposta e alcuni plessi scolastici, tra cui la scuola secondaria di primo grado, hanno iniziato ad adottare i simboli della CAA per dare informazioni, segnalare e comunicare specifici messaggi agli studenti e alle loro famiglie.

    “La Comunicazione aumentativa e alternativa è uno strumento importantissimo – dice il sindaco David Baroncelli – che favorisce la creazione di legami e relazioni, genera un ambiente inclusivo e stimola processi di integrazione all’interno di un contesto sociale, crediamo che la diffusione di tale approccio possa aiutarci nell’obiettivo di valorizzare le persone e ridurre le disuguaglianze, stiamo lavorando perché il metodo entri a far parte della nostra quotidianità, si applichi nelle scuole, nei negozi, nei ristoranti, a tutti devono essere garantiti gli stessi diritti e le stesse opportunità di vita”.

    “L’intervento della CAA potrà essere più efficace  – dichiara l’assessore alle politiche educative Giampiero Galgani – se a praticarne i benefici sarà una rete di persone, la stessa comunità che partecipa attivamente e lo rende strumento di comunicazione adatto a rispondere alle diverse esigenze delle cittadine e dei cittadini; utile, ad esempio, a coloro che non conoscono la nostra lingua, alle bambine e ai bambini in età prescolare o alle persone che hanno difficoltà momentanea nel comunicare a causa di un intervento chirurgico o di un incidente”.

    “Intendiamo adottare la CAA – conclude – non solo per chi ha bisogni complessi ma per potenziare l’accessibilità nella comunicazione e permettere a tutti coloro che non possono parlare o stanno imparando di avvalersi di un ulteriore strumento di autonomia e interazione”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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