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lunedì 27 Marzo 2023
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    “Delitto nel Chianti”: le indagini della detective Andrea Bruno nel nostro territorio

    E' il primo libro di Vittoria Politi, 34enne di Poggibonsi che da alcuni anni vive a Tavarnelle: "Le nostre colline sono parte fondamentale della trama"

    BARBERINO TAVARNELLE – Si chiama “Delitto nel Chianti”, ed è primo libro di Vittoria Politi,  pubblicato con Echos Edizioni. Un libro che ha come protagonista il nostro territorio, dove è scritto (lei vive a Tavarnelle) e ambientato.

    Si svolge infatti nelle nostre campagne il giallo che vede la detective Andrea Bruno indagare sul complicato omicidio di Rodolfo Neri, commerciante di vini fiorentino, freddamente ammazzato nel suo letto.

    Il libro è uscito il 21 novembre 2022, ed è acquistabile su tutti i principali store online nazionali.

    La forza di questo thriller risiede nei personaggi i quali si muovono nell’ambiente che li circonda, traendone forza, turbamento, conforto.

    Le vigne geometriche osservano impassibili le vicende di Rodolfo Neri e della sua famiglia apparentemente serena, ma in realtà distrutta da un segreto innominabile ed ancora non dimenticato.

    Il commissario Tomasi e la sua squadra lavorano duramente per risolvere il delitto, ma non hanno fatto i conti con Andrea Bruno, una problematica ed improvvisata detective che riesce a scavare nei segreti della vittima, portando a galla la verità.

    L’autrice, narrando la storia dal punto di vista dei vari personaggi, confonde volutamente le acque e ci trasporta in questo piccolo microcosmo di segreti, odio mai sopito e traumi che provengono direttamente dal passato.

    E sarà proprio quest’ultimo, più di ogni altra cosa, ad essere determinante per risolvere finalmente il caso.

    Il Gazzettino del Chianti ha incontrato Vittoria Politi (la trovate qui su Instagram), per conoscerla meglio e farsi raccontare la sua prima fatica letteraria.

    Vittoria, innanzi tutto lei è originaria di Tavarnelle? Oppure è venuta qua a vivere?

    “Sono originaria di Poggibonsi. Mi sono trasferita qui circa cinque anni fa, perché il mio compagno è, appunto, di Tavarnelle. Abbiamo recentemente comprato casa, quindi per ora direi che ci vivo in pianta stabile”.

    Quale Chianti troviamo nel romanzo e quale il ruolo del… territorio nella trama?

    “Il paese che viene nominato nel romanzo, Pieve all’Olmo, naturalmente non esiste e non vengono date delle coordinate precise. Si tratta del Chianti fiorentino e questo piccolo centro si trova a circa mezz’ora da Firenze. Non è un posto tanto turistico, come ce ne sono ancora nel nostro territorio. L’ambiente è importantissimo nella trama ed è un elemento quasi sempre presente nelle vicende dei personaggi, che riversano le proprie emozioni proprio nei luoghi intorno a loro. Le nostre colline e la città di Firenze fanno sì da sfondo, ma non troppo e spesso entrano in maniera importante nelle scene”.

    Il territorio chiantigiano è diventato luogo di scrittori di romanzi gialli e ambientazione degli stessi. Pensiamo a Marco Vichi, Fabrizio Silei, Filippo Semplici… . Ha avuto modo di leggere qualche romanzo di questi autori. E, in generale, c’è un autore a cui si ispira?

    “Assolutamente sì. Sono una grande lettrice di Marco Vichi ed ho letto quasi tutti i romanzi con il commissario Bordelli. Penso che mi abbiano influenzato molto più di quanto mi sia resa conto in un primo momento. Altra scrittrice che adoro è Fred Vargas, in particolare la serie del commissario Adamsberg; nonostante l’ambientazione sia completamente diversa (i gialli di Vargas si svolgono a Parigi) ho cercato di ispirarmi alla sua capacità di tenere il lettore nel dubbio fino alla rivelazione finale. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi ho provato a prendere esempio dalla migliore in assoluto, J.K. Rowling“.

    LA TRAMA

    Andrea è fuggita da Milano per rifugiarsi nelle colline del Chianti, tra vigne e la bellezza di Firenze a fare da sfondo, trascorrendo le giornate tra troppi bicchieri di vino e il silenzio di Pieve all’Olmo.

    Ma quando il corpo senza vita di un ricco imprenditore fiorentino viene ritrovato in una delle case del piccolo paese, la sua apatia viene improvvisamente scossa, e Andrea comincia ad appassionarsi al caso a tal punto da iniziare una personalissima indagine, parallela a quella ufficiale, condotta dal commissario Tomasi.

    Nonostante le difficoltà riesce ad addentrarsi nella psicologia della vittima, smontando pezzo per pezzo quell’aura di rispettabilità che l’anziano e freddo imprenditore si era costruito negli anni.

    Procederà a passo spedito fra false piste, bugie e case deserte, con la determinazione tipica di chi non ha nulla da perdere, rischiando al tempo stesso di perdere tutto.

    La soluzione, quando finalmente si aprirà davanti ai suoi occhi, sarà cruda, tremenda ma al tempo stesso liberatoria, e le darà un’occasione unica per liberarsi anche dei suoi fantasmi personali.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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