SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – Per la prima volta è una donna, una giovane fantina a prendere parte e a vincere il tradizionale appuntamento del Palio dei Ciuchi di San Donato in Poggio.
La manifestazione andata in scena sabato 12 luglio, le cui origini si legano a doppio filo al Ratto delle Sandonatine; e che da trentadue edizioni lancia una sfida sul campo di fieno, davanti alla Pieve romanica, tra asini e asine e i loro “cavalieri”, paladini contemporanei delle contrade del borgo.
Unica donna a prevalere sui fantini concorrenti tutti rigorosamente uomini.
Il Palio dei Ciuchi 2025 è stato conquistato dalla ventottenne fiorentina Flavia Guerra, innamorata del paese murato e delle sue tradizioni ed una passione per l’equitazione che coltiva da sette anni.
Flavia, residente a Firenze, che conosce bene San Donato perché vi lavora, sognava da tempo di salire su un asino del Palio e sbaragliare gli avversari, pur sapendo che mai alcuna corsa era stata affidata fino a quel momento ad una conduzione femminile.
“Era il 2016 quando, al fianco del mio ragazzo di allora, scoprii il fascino di questa competizione – confessa – all’epoca era lui che gareggiava per la stessa contrada che ho potato al trionfo, via dei Baluardi, fu in quel momento che mi misi in testa questa idea, folle per il paese, ma non per me”.
“E quest’anno – aggiunge – nonostante gli sguardi “storti” di qualche anziano che trovavano forse inopportuna la mia partecipazione, ho sfoderato il coraggio per propormi e chiedere all’organizzazione se poteva esserci un posto per me, la risposta non solo è stata positiva ma ha confermato e accolto la mia candidatura senza alcun discrimine di genere”.
“Il momento della vittoria è stato qualcosa di indescrivibile – prosegue Flavia, stordita ancora dalle emozioni – ancora faccio fatica a crederci, sono riuscita a montare un’asina che sembrava tra le più irrequiete, un po’ come me, e l’ho fatta trottare fino a vincere una sfida impossibile che ha dimostrato a me stessa che perseguire i sogni con determinazione aiuta a realizzarli”.
“Mi sono divertita tanto e sono stata felice di aver regalato – puntualizza – un primo posto ad una contrada che non vinceva dal 1997, anno in cui sono nata io, quante coincidenze…è proprio vero, gli ultimi saranno i primi”.
Questa la classifica stilata dall’organizzazione. Al primo posto, dunque, Flavia che ha corso per via dei Baluardi in groppa alla ciuchina Vittoria, seguita da Francesco Talluri che per via dei Fossi ha tentato la sorte con il ciuco Freccia.
Edoardo Cini di via del Giglio che ha scommesso sull’asina Felicità; Giulio Corti che in rappresentanza di Malaspina ha sfidato gli avversari al galoppo sull’asina Striscia; Daniele Faggioli che ha gareggiato per via Senese puntando tutto sull’asino Diamante; Federico Talluri che per Pietracupa ha fatto coppia con l’asina Venere.
“Anche quest’anno – dichiara il sindaco David Baroncelli – gli abitanti di San Donato in Poggio hanno vestito a festa il borgo, hanno costruito e messo in scena uno spettacolo di umanità, folklore e tradizioni con la rievocazione contemporanea di un episodio leggendario della storia e della memoria locale”.
L’evento si è affiancato al famoso Bruscello, opera curata drammaturgicamente dall’attore e regista Massimo Salvianti che replicherà il 17 luglio alle ore 21.30 a San Donato in Poggio sul palcoscenico del Teatro della Filarmonica “Giuseppe Verdi” con l’opera “Cent’anni – Le radici”.
L’iniziativa è stata promossa e organizzata dalla Pro Loco di San Donato, guidata da Carlo Alberto Aquilani, con il patrocinio del Comune nell’ambito della tradizionale Bruscellata.
La sfida al galoppo, raccontata da due cronisti d’eccezione, gli speaker Fabio Serni e Giacomo Fabiani, si è tenuta nel cosiddetto Ciucodromo, lungo un tratto di circa 100 metri dove hanno dato prova di sé sei asini, guidati dai rispettivi fantini delle contrade di via Senese, via dei Fossi, via dei Baluardi, via del Giglio, Pietracupa e piazza Malaspina.
Le stesse vie del paese dove in epoca medievale, secondo quanto è stato tramandato oralmente, si consumò il Ratto delle Sandonatine.
La corsa è stata preceduta dallo scenografico corteo storico in costume per le vie del borgo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA