BARBERINO TAVARNELLE – Il weekend del 6 e 7 luglio è stato tutto all’insegna dell’amore per il territorio, per i cani e per la caccia.
Grazie a una gara cinofila che, organizzata da Arcicaccia e Federcaccia di Barberino Tavarnelle, è ormai diventata un appuntamento fisso per gli appassionati.
Ben 85 i cani che hanno gareggiato, uno dopo l’altro, nel pomeriggio di sabato e nell’arco di tutta la domenica. A fianco del loro padrone, simulando una battuta di caccia. Cosa fondamentale: senza sparo.
In palio premi di vario tipo: vino, salumi, buoni sconto, kit per il cacciatore. Davvero tante le persone presenti, anche semplicemente ad osservare con il binocolo da lontano (per non disturbare), tra una birra e un gelato. Di tutte le età, dai giovanissimi ai pensionati. Tra loro anche alcune donne.
L’obiettivo? Ripopolare le nostre zone con la piccola selvaggina che purtroppo, scarseggia: gli anni passati i fagiani, stavolta le pernici, che dovrebbero adattarsi meglio all’ambiente. Ed inoltre è stata un’occasione per trascorrere del tempo insieme nella bellissima location de “La Chiara”, immersa tra campi di erba medica e boschi. E domenica a pranzo alla pineta a Barberino, dai “colleghi cinghialai”.
“E’ il terzo anno che organizziamo questa manifestazione – a parlare è il Comitato Unitario Cacciatori – C’è sempre stata molta affluenza. Alcuni sono venuti anche da Firenze e Siena. L’anno scorso hanno gareggiato 90 cani e abbiamo ripopolato un centinaio di fagiani”.
“Siamo soddisfatti di come sono andate le due giornate – dicono – Cerchiamo di trasmettere la nostra passione, con la speranza di attrarre nuove leve. Sicuramente la prossima estate ci piacerebbe replicare”.
“E’ stato un bel momento di aggregazione – aggiungono – trascorso “all’aria buona”, tra amici e amici a quattro zampe. Un ringraziamento speciale va ai Formichi, che ci hanno messo a disposizione l’azienda agricola “Buonomonte”, e agli sponsor che ci hanno offerto i premi”.
“Tanti sono i parametri in base a cui si valuta – interviene Simone Cintolesi, addestratore di cani che per hobby fa il giudice in gare di questo tipo – In primis la pratica, poi anche la qualità, seppur in piccola parte”.
“Per me è la prima volta qui – conclude Simone – Ho trovato un ambiente accogliente, persone disponibili, preparate e per bene. Unite da una grande passione per la natura e la caccia”.
di Noemi Bartalesi
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