spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 26 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Il Tg2 si accende sulle bellezze di Barberino Tavarnelle. La rubrica Sì Viaggiare a Badia a Passignano

    Il giornalista Umberto Gambino, accompagnato dal sindaco David Baroncelli, ripercorre la storia del complesso monumentale di origine medievale

    BADIA A PASSIGNANO (BARBERINO TAVARNELLE) – Le telecamere del Tg2, con la rubrica Sì Viaggiare, programma di Silvia Vaccarezza, a cura di Giovanni Alibrandi, non hanno resistito al piacere di varcare la soglia millenaria dell’Abbazia di Badia a Passignano.

    E dedicare un approfondimento all’incanto del complesso religioso, legato alla figura di San Giovanni Gualberto, vissuto intorno alla metà dell’undicesimo secolo.

    Del fondatore dell’ordine vallombrosano, il cui passaggio nelle terre della Valdipesa ha lasciato segni visibili tra i boschi e lungo il torrente Pesa, parla il servizio di Umberto Gambino, nella puntata della rubrica nazionale, andata in onda lo scorso venerdì.

    L’Abbazia di Badia a Passignano, con i suoi monumentali spazi, ricchi di storia, arte e spiritualità, luogo del silenzio che parla a chi sa ascoltare, apre le porte alla comunità: cittadini e visitatori, appassionati di cultura e conoscenza, alla ricerca di mete insolite, tasselli preziosi di un patrimonio autentico che torna a respirare tra le colline del Chianti. 

    Con le parole del giornalista volano i droni nel cielo di Badia per mostrare le bellezze di uno dei luoghi emblema di Barberino Tavarnelle, dalle forme geometriche del giardino all’italiana alle antiche architetture del monastero che nel corso dei secoli sono state in parte rimaneggiate fino ad assumere l’attuale aspetto che richiama la struttura di un castello con i tipici rialzi merlati.

    L’obiettivo del Tg2 gira curioso tra gli spazi interni dell’insediamento religioso e accende i riflettori sulla chiesa di San Michele, il chiostro, la cucina in cui l’orologio del tempo sembra si sia fermato alla convivialità medievale, la sala del refettorio decorata con il celebre affresco di Domenico Ghirlandaio “L’Ultima Cena”, capolavoro della pittura italiana del quindicesimo secolo.

    E’ un’immersione piena e armoniosa, in sintonia con l’ambiente circostante, nel cuore della storia, avvolti dalle atmosfere del passato.

    Un tassello di ampio respiro culturale che il giornalista Umberto Gambino ripercorre insieme al sindaco David Baroncelli.

    “L’autenticità del complesso monastico di Badia a Passignano – dice il primo cittadino – sede della congregazione vallombrosana con più di mille anni di vita, dove ha insegnato Galileo Galilei e hanno lavorato alcuni dei protagonisti del Rinascimento, come i fratelli Domenico e David Ghirlandaio, è uno dei motivi per cui quest’anno i visitatori, nel loro viaggio alla scoperta di quel museo diffuso che è il nostro Paese, non potranno farsi mancare una tappa a Barberino Tavarnelle”.

    “Tra queste colline – conclude – troveranno uno scrigno aperto, pieno di arte, storia, cultura ma anche un’altissima qualità dell’ospitalità e un’innata sensibilità della nostra comunità ad accogliere, segno inconfondibile di un’identità che non tradisce le sue origini, anzi le rafforza con lo spirito di una cultura contemporanea, solidale e inclusiva”.

    Un ringraziamento per la disponibilità mostrata va, ovviamente, ai monaci dell’Abbazia di Badia a Passignano.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...