BARBERINO TAVARNELLE – Duecentoquaranta amici, gruppi sportivi, famiglie.
Si sono ritrovati al Parco del Mocale, a Tavarnelle (messo a disposizione della Polisportiva Tavarnelle), sabato 7 ottobre. Per Matteo Fondelli.
Il 48enne, padre di famiglia, sportivo, che la tragica mattina del 20 luglio scorso, in sella alla sua bicicletta, arrivato nell’ultimo tratto della discesa su via Borromeo, ha perso la vita in un tragico incidente stradate.
Matteo faceva parte del gruppo degli Scatenati Val di Pesa, che in sella alle loro biciclette percorrono in lungo e in largo il Chianti (e non solo). Condividendo il piacere di fare sport, di stare assieme, di fare beneficenza, coinvolgendo spesso anche le proprie famiglie.
Non è stato facile per il gruppo organizzare una serata conviviale in ricordo di Matteo. Perché essendo passato così poco tempo, la paura era che potesse essere una qualcosa di fuori luogo. Non in sintonia con la situazione.
“SarĂ una cosa giusta? I tempi e i modi saranno consoni? – ha detto Gianni Conticelli a nome di tutti gli Scatenati prima della cena – Di una cosa siamo certi, ovvero che qualcosa in suo ricordo andava fatto. Un qualcosa di rispettoso per la sua memoria. Per Sandra, la sua compagna di una vita. Per sua figlia, Giulia. E per il suo babbo, Giovanni“.
La famiglia, comprensibilmente, non se l’è sentita di partecipare: il fattore emotivo sarebbe stato troppo forte. Ma Sandra ha voluto inviare un messaggio vocale a tutti i presenti.
E’ stata una vera e propria “gara” di partecipazione, con il solo intento di un ricordo. Per condividere ancora, in maniera il piĂą possibile serena, i momenti vissuti con Matteo.
Tutti hanno avuto parole di grande stima nei suoi confronti, hanno ricordato la serietĂ e la meticolositĂ in quello che affrontava.
Così gli Scatenati, con le loro mogli e i loro figli, si sono dati un gran daffare, aiutati anche da tanti altri gruppi.
Come appunto la Polisportiva Tavarnelle (che oltre agli spazi del locale ha messo a disposizione anche i volontari per fare da mangiare), il Moto Club Pantera di San Casciano, il Moto Club di Marcialla, l’Unione Ciclistica Marcialla.
C’era anche Alessio Chiodi, “Chicco”, vincitore di tre Mondiali di Motocross amico di Matteo, oltre ad altri gruppi sportivi che hanno voluto aderire. A metĂ cena è stato il momento del vocale di Sandra, che tutti hanno ascoltato in rigoroso silenzio.
“Eccoci! Buonasera a tutti! Non so cosa vi hanno detto in merito a questa grande festa… ma la verità è che all’inizio mi ero opposta e stava per saltare. Opposta, perchĂ© il dolore che avvolge me e i miei familiari è ancora così astratto, irreale. Misterioso anche nella sua dinamica purtroppo… che mi sembrava troppo presto per parlarne, per ricordare, per immergermi dentro.
Ad oggi, per me e Giulia il nostro babbone è ancora in viaggio verso casa e non abbiamo razionalizzato che davvero non tornerà mai più.
Oltre a questo, la festa che gli abbiamo fatto tutti quanti insieme per salutarlo al suo funerale, ha sì tirato fuori da me una superprotagonista, una guerriera che per rendergli omaggio ed il giusto valore che merita, ha sfruttato tutte le sue carte, ha messo da parte la disperazione, ha accolto tutti. Pure confortando se necessario.
Ha fatto rombare moto, ha riunito gente che non si vedeva da tanti anni, file di ciclisti perfetti come riconosceva solo lui. Scatenati tutti in divisa a rendergli omaggio… che proprio con quella maglietta se n’è andato.
Ma poi ho finito le forze e mi sono chiusa in un dolore massacrante: venticinque anni insieme, dall’essere poco più che bambini a diventare grandi, genitori, in un amore che ha solo avuto il modo di aumentare nel tempo e renderci sempre più consapevoli di voler invecchiare insieme.
Oggi, se fossi lì con voi, avrei nuovamente rifatto lo stesso, essendo io in vita quello che rappresenta adesso Matte. Avrei dovuto (e sottolineo volentieri) riabbracciarvi tutti, baciarvi tutti, dare strette di mano, spiegazioni, accettare consigli, suggerimenti, domande, risposte.
E la verità è che non sarei stata in grado di reggerlo, troppo presto, troppo forte e questo lo stesso anche per il nonno Giovanni e per Giulia. Troppo dolore ed emozione da gestire, adesso che il mio corpo va avanti a fatica, e già non fa poco. Dopo tutta questa lungagnata che Matte già avrebbe detto: “E quindi?? Vieni al punto!”.
Il punto è che: chi sono io per impedire che così tanto affetto, riconoscenza, gratitudine, stima, fiducia e amore per lui fosse soffocato? Solo perchĂ© non sono in grado adesso? PerchĂ© non lo reggo emotivamente? Non era giusto. E allora sì! Parlate, piangete se scappa… ci farebbe piacere anche questo. Ridete, ricordatelo nelle cavolate o nelle sue lunghissime spiegazioni filosofiche sulla vita. Nel suo sapere: dal registro delle sospensioni di qualsiasi mezzo con due ruote, alla pulizia di un motore, dal miglior consiglio tecnico per la vostra prestazione sportiva, all’integratore piĂą adatto.
Sia per scopi precisi, sia solo per farvi strare meglio. E soprattutto ricordatelo zitto ad ascoltarvi: fedele, sintetico e sincero. Che con pacatezza vi insegnava senza dire di piĂą e neppure di meno, senza mai chiedere niente in cambio e con una facilitĂ e una competenza sorprendente in tutti i campi. A parte il suo modo di piegare una maglietta… quello era compito mio!
Grazie per esserci quindi, per dargli la possibilità di vivere ancora attraverso i vostri ricordi, i vostri sorrisi e so che dei suoi insegnamenti ed amicizia ne farete tesoro. Com’è andata ancora non lo so perfettamente, ma una cosa è certa: qualcosa non torna e farò di tutto per scoprirlo e dargli giustizia!
Come farò di tutto, nel mio piccolo, per far sì che cose atroci del genere non accadano mai più. E insegnerò a nostra figlia i grandi valori del suo papà , il giusto e lo sbagliato: e sicuramente diventerà una bella persona, un esempio per tanti. E porterà gelosamente come eredità la sua saggezza e la sua disciplina.
Qualcuno lassĂą si è sbagliato, ne sono sicura. Qualcosa è andato storto. Il mio Amore Grande per Matteo e per Giulia sarĂ la sola forza che guiderĂ la mia nuova vita e, insieme a voi, spero di ricordarlo per sempre… chissĂ , magari un giorno senza piĂą soffrire.
Ah dimenticavo: una cosa che mi farebbe molto piacere sarebbe poi, con calma, mettermi comoda sul nostro divano con Giulia e riguardarmi e ascoltare ciò che avete condiviso… cosa avete detto o fatto. Ridere anche con voi.
Questo per tenere un altro ricordo da parte che riguardi il mio Matte, e per vivere con voi l’omaggio che gli donate. Senza però la ferita di gestire la presenza delle tante persone, ma trattenere solo il valore di ognuno di voi per lui.
Matte ha avuto purtroppo una vita breve, ma quella che ha vissuto è riuscito a goderla al massimo. Non avrà girato il mondo, ma ha fatto e raggiunto comunque tutto quello che desiderava. E’ stato libero: e questo, nel mio piccolo, grazie anche a me. Penso sia stata la chiave della nostra magica unione.
Gelosamente voglio mettervi a conoscenza di alcuni appunti che ho trovato scritti su un foglietto in questi giorni, testimonianza nella sua ricerca alla perfezione in ogni ambito.
“La vita inizia quando non pensi alla sopravvivenza”. “Fai le solite cose e falle sempre meglio”. “ Si arriva alla perfezione quando hai tolto tutto e non riesci più a togliere niente”. “Devi darti delle priorità , più veloce sei, più velocemente puoi oziare”.
Grazie a Fabrizio Duranti e a tutti gli amici dell’Accademia per aver tirato fuori la sua dote e la sua filosofia di vita. E grazie a tutti quelli che ogni giorno si preoccupano per noi e ci aiutano concretamente a oltrepassare questa montagna.
Parlando di montagna, grazie ai miei super amici Christoph e Dani, per la costante presenza impegnativa data la lontananza. E a tutti i miei Angeli che sono tra di voi… non c’è bisogno che li elenchi, tanto dentro di loro lo sanno di giĂ .
Grazie“.
Queste sono state le parole di Sandra, ascoltate in un silenzio assoluto: chi con la testa bassa, chi guadando in alto, chi con gli occhi lucidi.
Al termine del ritrovo, sul retro di una foto che ritrae Matteo sulla sua bicicletta, ognuno ha lasciato la sua firma: una firma indelebile, che non si cancellerĂ mai.
In ricordo di un amico speciale.
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