BARBERINO VAL D'ELSA (BARBERINO TAVARNELLE) – Mercoledì 5 settembre il comune di Barberino Tavarnelle ha accolto l’82enne russo polacco Janus River, che dall’età di 63 anni gira il mondo con la sua bicicletta vintage.
E’ stato Francesco Tomei, consigliere delegato allo sport, a dare il benvenuto a River presso il comune unico.
L’amministrazione si è mobilitata per accoglierlo assieme al personale Itur dell’Ufficio Turistico e alla direzione della Misericordia, e proprio quest’ultima si è offerta di farsi carico della sua ospitalità.
Si accontenta di poco Janus: un pasto al giorno offerto da chi lo conosce o riconosce, a cena solo un po’ di frutta che riesce a comprare con 3 euro (cifra massima giornaliera che si è prefissato di spendere).
Dorme dove capita, all’aperto o al chiuso, ma anche se gli offrono hotel di lusso lui non lascia mai il suo sacco a pelo.
Come obiettivo ha libertà, avventura ma anche beneficenza: alla sua morte lascerà in eredità cinque dollari a testa a cinquantamila orfani russi, come regalo da parte di un nonno giramondo.
Tutto “senza mai cadere, ammalarsi e nemmeno forare una ruota” come ha tenuto a dire. E soprattutto senza fretta, macinando un massimo di 15 km al giorno, godendosi un sorso alla volta i piccoli e grandi borghi che attraversa: i panorami, le usanze, le persone.
“A causa dell’opprimente regime comunista sono fuggito dalla Polonia che avevo 28 anni – ha raccontato – Prima sono stato in Egitto, per un periodo non lunghissimo. Poi, per tanti anni, in Italia, dove ho lavorato come manager nel mondo del calcio (ero amico di campioni internazionali e di Aldo Biscardi) e dello spettacolo".
"Alla vigilia del capodanno del 2000 – ha detto ancora – ho deciso di iniziare a girare il globo in bicicletta. Non ho detto niente a nessuno: le persone che conoscevo non sanno niente di me da 19 anni”.
In questo periodo sta percorrendo l’Italia, le prossime tappe saranno il Sud America, l’Australia e la Cina, per infine raggiungere Pechino entro il 2028.
“Quando ci arriverò avrò 91 anni – ha concluso – A quel punto, se la salute continuerà a sorridermi, andrò in Oceania e farò il giro delle isole. Insomma morirò in bicicletta, questo è certo”.
Una storia di libertà ed enorme forza di volontà. Un uomo dal cuore grande, da cui poter veramente imparare tanto.
di Redazione
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