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sabato 25 Marzo 2023
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    “La brace sotto la cenere”: presentato a Firenze il film di Lorenzo Bojola. Con dentro tanto… Barberino Tavarnelle

    Sulla vita di San Filippo Benizi. Molte scene sono girate nel comune chiantigiano, così come molti attori e comparse sono del territorio. Nell'articolo, il film completo

    BARBERINO TAVARNELLE – E’ stato presentato nei giorni scorsi al cinema della Compagnia, in via Cavour a Firenze, il film “La brace sotto la cenere. San Filippo Benizi”, di Lorenzo Bojola.

    Un santo “dimenticato” da molti, che Bojola ha voluto raccontare. Ripercorrendone la vita, basandosi su un testo originale di Pietro da Todi.

    Ovvero, il testo più antico che si conservi sulla storia dei Servi di Maria, suddiviso in due libri: “La legenda de Origine Ordinis” e la “Legenda del Beato Philippo”.

    Sette i mercanti fiorentini, devoti alla Madonna, che daranno avvio a un nuovo movimento religioso: che diventerà l’Ordine dei Servi di Maria, definiti appunto i Sette Santi.

    E che consideravano come ottavo fondatore Filippo Benizi, figlio di un ricco mercante fiorentino e laureato in medicina alla Sorbona di Parigi, entrato nell’Ordine come fratello laico nel 1254.

    E non è un caso la scelta della data della presentazione, l’11 febbraio: legata all’approvazione papale dell’Ordine (11 febbraio 1304) e alla prima apparizione della Vergine a Lourdes (11 febbraio 1858).

    Inoltre, l’11 febbraio è anche la giornata mondiale del malato, ed è un particolare non da poco se si pensa che San Filippo Benizi si dedicò soprattutto alla cura dei malati.

    Parte delle scene del film, oltre che al santuario di Montesenario nel comune di Vaglia, sono state girate anche nel comune di Barberino Tavarnelle, nella splendida Badia a Passignano, a Poggio al Vento. E una anche nel mezzo al bosco sul ponte medievale di Badia, sotto al quale scorre il torrente Rimaggio.

    Non solo, sono circa venti le comparse di Barberino Tavarnelle che Lorenzo Bojola ha voluto nel cast: tra queste anche fra Matteo, un “vero” monaco dell’Abbazia Vallombrosana di Badia a Passignano.

    “A Badia – ci spiega a questo proposito il regista – ho girato nell’ufficio dell’abate la scena del vescovo di Forlì; la scena della morte nella chiesetta di San Biagio e la scena della locanda nella cucina monumentale”.

    “Poi – prosegue – l’aggressione al ponticello sotto Badia. La scena della prostituta invece è a Colle. Molte le figure legate al territorio: da Toby Bagnoli, della nota pasticceria di Tavarnelle, che fa il lebbroso, al locandiere, Riccardo Mori di Marcialla. A Pierluigi Bruni che fa Vittore, al cugino Francesco e, soprattutto, a suo figlio Brando, che è il bambino nella scena finale della morte. Tutti di Tavarnelle”.

    “Poi – conclude Bojola – c’è la partecipazione di Massimo Salvianti e Andrea Costagli. Insomma, Barberino Tavarnelle e il Chianti fiorentino sono stati una mia risorsa fondamentale, sia umana che territoriale: anche il servizio catering l’ho scelto alla Sambuca!”.

    Hanno partecipato alla presentazione anche alcuni padri di Montesenario, il presidente dell’associazione “Don Cuba” Franco Lucchesi e Caterina Pini, oltre agli attori Mirko Batoni e Francesco Grifoni.

    Lorenzo Bojola prima della proiezione ha letto un messaggio inviato dalla Curia Generalizia dei Servi di Maria di Roma, nella quale il Priore Generale fra Gottfried Maria Wolff, O.S.M., si congratula con il regista e tutto il cast per l’impegno e la dedizione nel presentare la vita del Santo Filippo Benizi.

    “Sono stato sempre appassionato di storia, fino dai tempi dell’università – ha detto Lorenzo Bojola ai presenti- ma ancora di più sono stato affascinato dal concetto del tempo. Così mi sono voluto immergere in questa storia. Nel 2018 nacque l’idea di un film sul santo fiorentino, grazie alla collaborazione tra gli autori e l’archivio storico dell’O.S.M., a cui fece seguito la partecipazione di Padre Ferdinando Perri, Priore di Montesenario, presso la cui comunità è stata accolta la troupe, potendo fare molte riprese nei luoghi frequentati da San Filippo”.

    “La scrittura del film – ha confermato – si è basata sul testo originale di Pietro da Todi, che di fatto si configura come narratore del film. La produzione è iniziata alla fine del 2019 e si è protratta per oltre un anno e mezzo, a causa della pandemia”.

    “Grazie ai frati della comunità O.S.M. – ha concluso – canadesi, messicani e inglesi, il film è stato completato nelle versioni sottotitolate in francese, spagnolo e inglese, per la diffusione nelle varie comunità dei Servi di Maria nel mondo”.

    Il film completo

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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