BARBERINO VAL D’ELSA (BARBERINO TAVARNELLE) – Medioevo da indossare, da vivere come un viaggio nel tempo con i costumi, i simboli e le iconografie araldiche che ne rivelano le origini.
Medioevo da cercare e riscoprire negli stemmi, nelle famiglie, nei personaggi e nelle vicende più curiose, intrise di realtà e immaginazione.
L’antica storia di Barberino Val d’Elsa apre il suo scrigno. E appare dipinta sulle tegole di terracotta, pezzi unici d’arte e artigianato, realizzate dal barberinese Andrea Grazzi.
Tradizioni millenarie che si fondono a passioni contemporanee. Tutto nel nome di un cittadino che amava profondamente il suo paese, da studioso, cultore di memoria locale, volontario archeologico.
E’ nel ricordo di Bruno Rinaldi, uno dei barberinesi più sensibili ed esperti conoscitori delle risorse storico-culturali del territorio, scomparso nel luglio 2019, che si terrà “Il Palazzo degli Araldi incrociati”, l’iniziativa promossa dal Comune di Barberino Tavarnelle e organizzata in collaborazione con le associazioni Happy Days onlus, Tealtro, Pro Loco – Associazione archeologica Achu e gli operatori economici di Barberino.
L’interesse della comunità per la cultura medievale, coltivata e divulgata per decenni da Bruno Rinaldi, è una delle anime più vive di Barberino Val d’Elsa dove, in assenza della nota manifestazione medievale “Memoriae et Historiae de Semifonte”, che quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria non potrà essere allestita, prenderà vita un evento inedito in programma sabato 12 e domenica 13 settembre all’interno del castello barberinese.
La piazzetta dello Spedale dei Pellegrini battezza la due giorni con una mostra che raccoglie ed espone stemmi e costumi medievali curata da Andrea Grazzi e Sartor Antiqua a partire da sabato 12 alle 16.
Seguirà la consegna al sindaco David Baroncelli della targa dedicata a Bruno Rinaldi.
Domenica 13 settembre la giornata moltiplica gli eventi con l’apertura della mostra e una carrellata di animazioni e improvvisazioni per bambini e adulti.
Entra in scena l’arte della narrazione di Francesco Mattonai. Dalle ore 16 alle ore 20 si alterneranno la Compagnia Terre d’Elsa che metterà in piedi lo spettacolo “Barberino al tempo della peste” e l’improvvisazione narrativa dell’attore e drammaturgo Francesco Mattonai dell’associazione Tealtro.
La presenza di un mercatino artistico artigianale e l’apertura della mostra, arricchita da momenti di animazioni per i più piccoli, continueranno ad allietare la festa che in forma ridotta e semplificata, nel rispetto delle misure anti Covid, rievoca tessuti, immagini, usi, costumi, quotidianità della comunità medievale, di quel clima che oltre mille anni fa si respirava tra le vie, le piazze e i vicoli di Barberino Val d’Elsa.
Dalle 17 alle 23 sarà in funzione anche un punto ristorazione che propone piatti e pietanze d’ispirazione medievale.
“E’ la nostra prima festa medievale, seppur ridimensionata ed evocativa – dichiara il sindaco Davide Baroncelli – senza Bruno, una colonna portante, un punto di riferimento per tutti noi che lo consideravamo il nostro genius loci, Bruno sempre presente, ad ogni iniziativa, Bruno che conosceva ogni dettaglio del territorio, presente e passato, e teneva a mente, con la sua memoria di ferro, date, nomi, vicende storiche”.
“Un’enciclopedia vivente – sottolinea – promotore e animatore culturale che ci ha pungolati, spinti, entusiasmati e sostenuti in ogni fase del nostro percorso politico istituzionale. Non basterà un’iniziativa a ricordare l’altissimo valore umano e culturale che lo contraddistingueva. Ma, in questa difficile fase di ripartenza, vogliamo tornare a parlare di Medioevo con lui. Ed è dall’infinita umanità di Bruno che ci lasceremo guidare nel futuro”.
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