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domenica 27 Luglio 2025
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    La vita dei secoli del passato affiora da sotto la Pieve di San Pietro in Bossolo: domenica 27 luglio visita aperta a tutti

    Il progetto culturale messo in campo e finanziato dal Comune, incentrato sulla realizzazione di un intervento di archeologia pubblica, si apre alla cittadinanza

    BARBERINO TAVARNELLE – L’affascinante viaggio nel tempo legato al progetto di indagini archeologiche in corso presso la pieve di San Pietro in Bossolo, a Tavarnelle, prosegue e rivela altri importanti tasselli di memoria storica del territorio che valorizzano il patrimonio culturale locale.

    “Il lavoro del team di archeologi cui abbiamo affidato le ricerche e le operazioni di scavo, aperte da qualche settimana – annuncia il sindaco David Baroncelli – ha portato alla luce nuove scoperte fra cui un’ulteriore sepoltura che potrebbe essere fra le tracce di vita piĂą antiche del sito”. 

    L’attivitĂ  si inserisce nel quinto anno della campagna di scavi, promossa e finanziata dal Comune di Barberino Tavarnelle, ottenuta in concessione dal Ministero per i Beni Culturali, nell’area adiacente alla Pieve di San Pietro in Bossolo.

    Si tratta di una attivitĂ  di ricerca realizzata dalla cooperativa Laboratori Archeologici San Gallo, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

    Nel corso del cantiere archeologico sono stati raccolti nuovi elementi che si vanno ad aggiungere ai dati e alle informazioni acquisite precedentemente che confermano l’importanza del progetto di ricerca. 

    Ad illustrare le novitĂ  emerse dal cantiere archeologico è l’archeologa Chiara Marcotulli, direttrice dello scavo, nonchĂ© presidente di “Laboratori Archeologici San Gallo”.  

    “Abbiamo ampliato lo scavo verso sud, intercettando nuove strutture – rivela – sempre riferibili alle fasi piĂą recenti del sito, che sono basso medievali, e stiamo procedendo in profonditĂ  nella zona centro-settentrionale”.

    I dati dimostrano che il sito di San Pietro in Bossolo è certamente stato vissuto e frequentato per un lungo periodo di tempo, attraversando fasi di vita piuttosto articolate.

    “Abbiamo trovato una serie di strutture murarie – specifica – che testimoniano il tentativo di fondare ben due castelli, probabilmente mai portati a termine, nell’XI e nel XIII secolo, in accordo con quanto tramandato dalle fonti scritte. Allo stesso tempo, i livelli medievali si trovano sopra le fasi di abbandono di edifici di epoca precedente sui quali stiamo scavando in questi giorni. Le fasi di abbandono sono databili grazie ai reperti ceramici fra VI e VIII secolo d.C.”.

    “Alcuni elementi – prosegue Marcotulli – come particolari tipi di laterizi, frammenti di pavimentazioni in cocciopesto, reperti e un frammento marmoreo potrebbero suggerire l’esistenza di una fase di vita di epoca tardo antica, almeno dal IV secolo d.C., ma forse anche romana. Nella fase di passaggio fra l’epoca antica e quella medievale, inoltre, la zona venne utilizzata come area cimiteriale, dato che è stata rinvenuta la quarta sepoltura, anche questa priva di corredo”.

    “Si tratta dunque – afferma – di un progetto particolarmente importante soprattutto per gli aspetti cronologici, che vanno a fare luce sul complesso periodo di passaggio fra il mondo antico e quello medievale e che trovano confronti con altri importanti progetti di ricerca condotti in Toscana negli ultimi anni”.

    “Il progetto mira a definire il ruolo della Pieve di San Pietro in Bossolo nel corso dei secoli – spiega il sindaco Baroncelli – ed è nato dalla ricerca di tracce di due castelli presenti nelle fonti scritte: quello di San Pietro, menzionato nel 1038, e quello di San Giovanni, citato nel 1213. Entrambi sono scomparsi, ma un tempo probabilmente erano legati proprio alla pieve, ricordata a partire dal 988. Le indagini archeologiche si sono estese e hanno rivelato la presenza di un insediamento databile almeno all’etĂ  tardoantica, oltre ai tentativi, di fondazione dei due castelli”.

    “La campagna che si concluderĂ  l’1 agosto – aggiunge il sindaco – sta dando ottimi risultati, anche in questa occasione abbiamo registrato la partecipazione attiva della cittadinanza e il supporto di alcuni volontari che stanno aiutando con entusiasmo gli archeologi nelle loro attivitĂ  quotidiane, dallo scavo al lavaggio dei reperti”.

    Il progetto culturale messo in campo dal Comune, incentrato sulla realizzazione di un intervento di archeologia pubblica, vuole essere anche un’attivitĂ  da condividere con la comunitĂ .

    L’amministrazione comunale ha organizzato per domenica 27 luglio una visita allo scavo in corso, aperta al pubblico e articolata in due turni pomeridiani alle ore 17.30 e alle ore 18.30, alla quale saranno presenti il team di professionisti dei Laboratori archeologici San Gallo e il sindaco David Baroncelli.

    L’iniziativa è ad ingresso gratuito. E’ consigliabile un abbigliamento comodo. Sul sito web del Comune è stata attivata una specifica sezione, corredata di pagine informative sul progetto e sui risultati dello scavo (qui).

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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