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giovedì 20 Marzo 2025
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    Lo storico programma “Mi manda Rai 3” dedica un approfondimento alla strage di Pratale

    Anche la stampa estera, dai quotidiani tedeschi a quelli austriaci, accende i riflettori sulla vicenda giudiziaria degli ultimi mesi

    BARBERINO TAVARNELLE – Sul racconto della strage di Pratale e le relative vicende giudiziarie che recentemente hanno visto l’Avvocatura dello Stato opporsi all’indennizzo stabilito dal Tribunale di Firenze a favore di Mirella Lotti, testimone diretta dell’eccidio nazifascista, si sono accese anche le telecamere del noto programma televisivo “Mi manda Rai 3”.

    Lo storico format televisivo, condotto dal giornalista Federico Ruffo, dedicato all’approfondimento di vari temi quali la sanitĂ , la scuola, le infrastrutture, i servizi, i diritti negati e la burocrazia, dedicherĂ  un focus al ricordo dei dodici contadini, civili inermi, trucidati in un bosco tra Badia a Passignano e Sambuca, dalle forze armate nazifasciste, la sera del 23 luglio 1944.

    Il programma offrirĂ  il suo punto di vista anche sul “muro” che l’Avvocatura dello Stato, che agisce per conto della presidenza del consiglio e del ministero dell’Economia e delle Finanze, ha alzato opponendosi alla sentenza emessa dalla giudice Susanna Zanda, che disponeva il risarcimento del danno subito da Mirella Lotti, in quanto figlia di Giuliano e nipote di Carlo, entrambi fucilati, dopo aver riconosciuto l’entitĂ  del crimine di guerra e dell’umanitĂ  perpetrato dai nazifascisti a Pratale.

    A ripercorrere la vicenda è la giornalista Daniela Miniucchi che nei giorni scorsi è venuta a Barberino Tavarnelle per visitare il luogo della memoria legato a Pratale; e condurre l’approfondimento con una serie di interviste ai protagonisti del caso.

    Ha dato spazio alla toccante testimonianza di Mirella Lotti, che ha ripercorso i momenti salienti della tragedia, il dolore insanabile di quell’estate di vita e di morte di 80 anni fa, quando nelle stesse ore in cui i dodici contadini venivano uccisi, le truppe neozelandesi entravano a Tavarnelle per liberare il paese dall’occupazione nazifascista.

    Un racconto lucido e ancora ricco di dettagli, quello di Mirella. Che, nonostante i suoi 89 anni, ha ricostruito puntualmente la vita di stenti e di sofferenze che seguì dopo la morte del padre e del nonno.

    A testimonianza del fatto che il ricordo del terrore e della privazione, impresso nella memoria di un’innocente di 8 anni, non si è mai affievolito ed è piĂą forte del tempo che passa inesorabile.

    Le telecamere di Rai 3 nazionale si sono accese anche per mettere a fuoco il coro di dissenso istituzionale che ha trovato spazio ed espressione unitaria e condivisa nella nascita di un coordinamento pubblico, costituito da 26 comuni toscani, nato per iniziativa del sindaco David Baroncelli.

    L’obiettivo della rete regionale, supportata dalla Regione Toscana, è quello di alzare la voce contro l’Avvocatura dello Stato in difesa dei cittadini e dei familiari delle vittime che hanno chiesto di poter accedere al fondo di garanzia istituito appositamente dallo stesso Stato nel 2022.

    Sono stati intervistati i sindaci Baroncelli e Maurizio Verona, di Stazzema; il senatore Dario Parrini e l’avvocatessa Vittoria Hayun che sta seguendo i casi di Pratale e San Donato in Poggio insieme all’avvocato Iacopo Casetti. La puntata con l’approfondimento su Pratale andrĂ  in onda nel mese di marzo, il sabato mattina alle ore 9 su Rai 3.

    La vicenda di Pratale e l’eco che ha prodotto il coordinamento dei comuni toscani hanno superato i confini nazionali conquistando l’interesse della stampa europea.

    I fatti dell’eccidio di Barberino Tavarnelle sono saliti anche agli onori della cronaca austriaca con un articolo della giornalista Andrea Affaticati, pubblicato lo scorso 27 gennaio, nella ricorrenza internazionale del Giorno della Memoria, sul giornale “Kurier”, il terzo quotidiano piĂą venduto in Austria.

    E anche gli organi di informazione tedeschi hanno cominciato ad accendere i riflettori intorno al caso. Tra gli altri si è occupato della questione il giornalista Julius MĂĽller-Meiningen, penna di “Augsburger Allgemeine” e “Badische Zeitung”.

    “Condividere tutte le informazioni e favorire la conoscenza reciproca delle 200 stragi che solo in Toscana, terra tra le piĂą colpite nel periodo compreso tra l’aprile e l’agosto del 1944, hanno causato complessivamente circa 4mila vittime – commenta il sindaco David Baroncelli – è l’obiettivo con cui abbiamo deciso di creare e rafforzare la rete istituzionale della memoria”.

    “Che – precisa – non solo vuole tenere in vita il ricordo dei nostri martiri e di tutti coloro che si sono battuti per la nostra libertĂ , ma affiancare e supportare le comunitĂ . E in particolare i familiari delle vittime delle stragi del Terzo Reich in questa battaglia dichiarata dallo Stato a se stesso, dichiarata dallo Stato alle cittadine e ai cittadini che hanno atteso 80 anni, troppo tempo, per vedersi negare il diritto ad un riconoscimento doveroso, morale piĂą che economico”.

    “Fatto grave – conclude – che riteniamo ingiusto, incomprensibile, inaccettabile contro il quale ci muoveremo in maniera congiunta e condivisa”.

    I comuni toscani, teatro di stragi nazifasciste, sono 83.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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