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giovedì 28 Marzo 2024
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    Organi stampati in 3D per aiutare la medicina: alla Sambuca c’è la prima azienda italiana che lo fa

    Si tratta di un'alternativa ai convenzionali sistemi di coltura cellulare 2D, per lo studio di patologie delle quali ancora non si conosce la cura

    SAMBUCA (BARBERINO TAVARNELLE) – Un’azienda, appena nata, che eccelle nel campo della stampa 3D e della biostampa.

    La Bio3DPrinting, con sede nella zona industriale della Sambuca, a Barberino Tavarnelle, è la prima realtà italiana, ideata e guidata dall’ingegner Giovan Battista Semplici, ad aver aperto nuovi orizzonti e creato inedite opportunità per la medicina e la chirurgia attraverso l’uso della medicina rigenerativa, supportata dalle moderne tecnologie di biostampa 3D.

    L’azienda ha progettato e realizzato sistemi che forniscono a chirurghi, ricercatori e biotecnologi l’opportunità di studiare soluzioni personalizzate sul singolo paziente per la cura di patologie rare o comuni grazie alla nuova tecnologia 3D bioprinting, stampa additiva in ambito medico.

    Che utilizza, al posto dei materiali tradizionali, cellule, biopolimeri, materiale extracellulare e biomolecole.

    È stato il sindaco David Baroncelli, insieme agli assessori Roberto Fontani e Tatiana Pistolesi e al consigliere regionale Massimiliano Pescini, a visitare gli ambienti e a constatare l’eccellenza delle strumentazioni, prime in Italia, realizzate nello stabilimento di via Signorelli.

    A misurarsi con le potenzialità e le tecnologie del 3D bioprinting che si estendono fino alla realizzazione di veri e propri organi del paziente specifico.

    L’impresa è in grado di riprodurre un modello 3D dell’organo, ricavato dalle immagini di diagnostica medica come la TAC e la Risonanza magnetica.

    “Ciò che riusciamo a realizzare – spiega Giovan Battista Semplici – è un costrutto cellulare che ha vita propria, in quanto si avvicina il più possibile ai tessuti che costituiscono l’essere umano”.

    “Si tratta di un’applicazione della stampa 3D in ambito medico e chirurgico – continua – che può essere utilizzata per finalità cliniche e legate alla ricerca come il delicato e complesso settore del trapianto degli organi”.

    L’azienda, che ha il profilo di start up, nata dalla collaborazione tra SolidWorld GROUP e l’Università di Pisa ed è ufficialmente una spin-off dell’Università di Pisa, ha sperimentato con successo l’Electrospider, la prima tecnologia di 3D bioprinting, capace di biostampare simultaneamente più biomateriali per generare costrutti cellulari 3D in grado di mimare l’architettura e l’eterogeneità fisiologica dei tessuti umani.

    Attualmente l’obiettivo raggiunto dall’azienda è la stampa 3D di porzioni di organo, in alternativa ai convenzionali sistemi di coltura cellulare 2D, per lo studio di patologie delle quali ancora non si conosce la cura o per la messa a punto di nuovi farmaci, come nel caso delle terapie chemioterapiche mirate.

    “La riproduzione che effettuiamo attraverso i moderni sistemi di stampa 3D – continua l’ingegner Semplici – consente di realizzare dei modelli anatomici partendo da Tac e Risonanza magnetica che replicano l’esatta patologia e quindi consentono ai medici di esercitarsi sui vari casi e pianificare gli interventi più adeguati ed efficaci”.

    Per il sindaco David Baroncelli l’azienda rappresenta un punto di orgoglio territoriale e italiano per il suo innovativo sguardo sul futuro della medicina personalizzata.

    “Sto pensando a tutti i vantaggi e ai benefici – commenta Baroncelli –  che, in ambito medico chirurgico, può portare l’utilizzo di questa nuova tecnologia, caratterizzata da un approccio fisiologico, teso a cambiare radicalmente i paradigmi nella sperimentazione dei settori farmacologici e cosmetici”.

    “La possibilità di biostampare un frammento di tessuto – conclude il sindaco – permetterà di valutare meglio gli effetti di un farmaco e le soluzioni più efficaci per un eventuale intervento”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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