BARBERINO TAVARNELLE – Videochiamiamo Barbara Provvedi quando è arrivata a Dubai da poche ore. Sta per iniziare la sua nuova vita, lontano da Tavarnelle (il paese in cui ha sempre vissuto), lontano dalla sua famiglia e dai suoi amici.
Anima viaggiatrice da sempre, il mondo è ormai casa sua. Ha iniziato ad esplorarlo sin da giovanissima, quando dopo la laurea ha partecipato a due progetti “Leonardo”, in Andalusia e a Malta.
E ha portato avanti questa passione, che poi si è fusa con il suo lavoro: in Azalai, tour operator con sede a Firenze, ha costruito per quindici anni pacchetti personalizzati, andando lei stessa alla ricerca di itinerari poco battuti e lontani temporalmente.
Tra tutti i posti che ha visto ce ne sono quattro in particolare che le sono rimasti nel cuore: il Mali (il primo in cui è stata), l’Afghanistan con il suo indimenticabile altopiano del Pamir, l’isola di Socotra che è una sorta di paradiso terrestre, e la Siria, l’ultimo viaggio e il più difficile.
“Sapevo che di lì a poco avrei fatto una scelta – racconta – E poi è stato veramente pesante vedere le città della Siria completamente distrutte: ci sono scheletri della guerra ovunque. Mentre le zone turistiche sono ancora attive ed invito tutti ad andarci: Aleppo e Palmira sono bellissime”.
Dopo tanti viaggi, questa volta però è diverso, questa volta Barbara sa che non tornerà: “E’ un bel lancio nel vuoto, mi sento un po’ frastornata – ci confida – Prendere una decisione del genere a quarantatré anni significa stravolgere completamente la quotidianità che ti sei creata”.
Ma Barbara – personalità a dir poco vulcanica, sempre pronta a nuove sfide e avventure – non si è certo potuta tirare indietro: “Quando passa un treno di questo tipo una come me non può non prenderlo”.
Una grande azienda di Dubai che si occupa di turismo le ha fatto un’offerta lavorativa irrinunciabile: sarà responsabile del mercato italiano per le vendite di Oman, Qatar, Bahrein e di tutti i sette emirati (Dubai, Abu Dhabi, Ajman, Fujaira, Ras al-Khaima, Sharja e Umm al-Qaywayn).
In altre parole, se prima mandava italiani all’estero, adesso li accoglierà negli stati arabi. Costruirà per loro pacchetti di lusso e li venderà ai tour operator in Italia. Testando personalmente i servizi offerti.
“Ho conosciuto i promoter italiani di quest’azienda tramite Azalai”, da cui a malincuore si è licenziata il 13 agosto.
Sono rimasti colpiti dalla dinamicità di Barbara e dalla sua esperienza: fino ad allora aveva puntato molto su viaggi di spedizione e dal taglio giornalistico (in Siria, Yemen, Nord Corea, Afghanistan…): “Poi ci siamo conosciuti meglio per videochiamata e il progetto che hanno messo appunto su di me mi è piaciuto”.
“Non ho lasciato Azalai perché non mi trovavo bene, tutt’altro – ci tiene a specificare – Ho lasciato perché mi è arrivata un’opportunità di crescita a livello linguistico: l’inglese lo mastico, ma vorrei migliorarlo, e chissà se imparerò l’arabo…”.
“Inoltre mi piaceva il fatto di creare una piccola azienda senza essere io l’azienda stessa, avevo bisogno di questo – aggiunge – Questa opportunità manageriale mi ha dato la spinta per partire”.
Continuerai a viaggiare? “Viaggi di spedizione come prima ma non li farò più, perché qui si vende ad un target più alto – ci spiega – Ma mi muoverò negli stati di cui mi occuperò per testare alberghi, guide, auto, distanze…”.
“E poi – aggiunge – tornerò in Italia e in Europa per le fiere, come quella di Rimini a ottobre e quella di Madrid: saremo presenti con l’azienda per promuoverci al mercato italiano”.
Barbara conosce bene la città che da ora in poi diventerà la sua: c’è stata diverse volte, di cui la prima quando aveva solo 18 anni.
“Dubai è un punto d’approdo per il business – ce la descrive così – Tante persone vengono qui per lavorare, alcune di passaggio, altre restano. So che ci sono anche dei tavarnellini, che incontrerò volentieri”.
“E’ proprio come ci si immagina – prosegue – E’ grandi distanze, che copri con l’auto, perché i mezzi pubblici non riescono ad arrivare ovunque”.
Barbara infatti ha preso la patente internazionale e in futuro si muoverà con l’auto anche lei: “Ma il traffico non ti blocca, perché la strada più piccola ha quattro carreggiate. E’ tutto studiato a tavolino studiato affinché non ci siano problematiche. E’ una città a funzione d’uomo che lavora”.
“E’ il mondo in una città – dice ancora – Ci sono persone di tutte le nazionalità, ristoranti e supermercati di tutti i tipi. Del resto qui c’è un hub internazionale, uno scalo fondamentale per molti viaggiatori”.
Dubai non è solo lavoro e divertimento, shopping e ristorazione, è anche natura: “Il mare ha un bel colore, la spiaggia è di sabbia fina. Ci sono dei punti di spiaggia libera tra un albergo a cinque stelle e un altro in cui si può godere di questo spettacolo del Golfo Persico”.

E’ domenica, e domani Barbara inizierà la sua prossima avventura. La curiosità l’ha spinta verso l’ufficio, anche se era chiuso: un grattacielo di uffici, vicino all’hotel in cui dormirà per le prime notti (poi prenderà un bilocale, per il quale ha già dei contatti).
Nonostante l’afa che si respira in estate a Dubai (“E’ come avere un phon puntato addosso”), nonostante fossero le ore più calde della giornata, ci è arrivata a piedi.
Non c’era nessuno, ma ha già avuto modo di conoscere i suoi futuri colleghi in occasione della fiera a maggio. E poi si sono sentiti negli ultimi due mesi per varie formalità burocratiche. Un ufficio internazionale, di cui però lei è l’unica italiana.
“Questa mia partenza mi ha fatto capire molte cose – conclude Barbara, emozionata – Tantissime persone mi hanno dimostrato il loro affetto e la loro vicinanza: i miei genitori che – seppur con la lacrimuccia – anche questa volta mi hanno supportato, il mio ex titolare che mi ha subito compreso, i miei amici (tra cui il tavarnellino-ibiziano “Bulio”) che non vedo l’ora di ospitare a Dubai”.
Riscriviamo a Barbara qualche giorno dopo il suo arrivo per sapere come si trova. Ci risponde al volo, mentre sta andando a testare un’escursione in barca con partenza da Marina di Dubai.
“Si corre tantissimo, i tempi sono stringati – ci dice in un messaggio vocale – Vai negli alberghi, nei musei, in barca… Poi ritorni in ufficio e hai gli appuntamenti uno dietro all’altro. Devo farci l’abitudine con i nuovi ritmi: è normale, è solo la prima settimana”.
Non le rubiamo più tempo e le facciamo un grandissimo in bocca al lupo per il suo futuro, con la promessa che ci riaggiorneremo presto con una videochiamata, noi da Tavarnelle e Barbara da Dubai.

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