CHIANTI FIORENTINO – Ancora crudeltà nei confronti di animali selvatici, stavolta da parte di bracconieri senza scrupoli che hanno piazzato dei micidiali lacci in acciaio, mimetizzati tra la vegetazione.
Non sveleremo il luogo in cui hanno agito, poiché ci sono indagini in corso da parte delle forze dell’ordine.
Ma come a suo tempo abbiamo raccontato la storia a lieto fine di Vincenzo, il volpotto a cui era stata amputata di netto la coda e lasciato agonizzante sul ciglio della strada, stavolta ad essere salvata, grazie al tempestivo intervento dei volontari dell’associazione Amici della Terra, è stata Nora (così è stata chiamata la cinghialina “impiccata” dal laccio).
I volontari sono stati avvisati dal Corpo forestale: si tratta di persone addestrate dalla Asl con l’incarico al soccorso fauna selvatica. Il soccorso viene inteso come rimozione da situazioni di difficoltà per il successivo conferimento a un veterinario convenzionato.
Fondamentale, in seguito, l’intervento di due medici veterinari che hanno operato in condizioni difficilissime, al buio e al gelo, riuscendo però a salvare da morte certa la cinghialina.
IL LACCIO – Utilizzato dai bracconieri
Ma vediamo cosa era successo: intorno alle 17.30 il veterinario viene avvisato della presenza di un cinghiale appeso per il collo a un albero.
Parte e arriva sul posto, dove già si trovano gli Amici della Terra che da circa un’ora stanno cercando di agganciare l’animale con il "grasper" da accalappiacani.
Ma l’animale, ovviamente, non era gestibile da sveglio: la cosa buona però è che il lavoro dei volontari ha impedito lo strangolamento.
Anche l’intervento del veterinario si presenta complesso, così viene richiesto l’intervento di un altro veterinario, esperto in fauna selvatica, che fornisce dell’anestetico. Senza questo Nora non si sarebbe salvata.
La collaborazione tra i due veterinari permette così la sedazione dell’animale. Per un’altra mezzora i ragazzi lavorano per rimuovere il laccio in acciai,o intrecciato robustissimo, il gelo e le mani ustionate dal freddo rendono sempre più l’impresa difficile.
Alla fine (sono le 20) l’intervento termina con la salvezza di Nora: la cinghialina viene trasportata finalmente in struttura abilitata, in attesa di disposizioni della Asl.
NORA – Liberata, ancora addormentata dall'anestetico
Sappiamo benissimo che i cinghiali sono in forte esubero sul territorio, ma il sistema di cattura con lacci, oltre che fuorilegge, è estremamente pericoloso e crudele.
Anche per l’uomo e altri animali: la zona del ritrovamento della cinghialina è frequentata oltre che da cavalieri a cavallo, anche da persone. Quel laccio non avrebbe dato scampo a cavallo e cavaliere, o il sistema di chiusura avrebbe benissimo potuto amputare la mano di un bambino.
Un’altra storia a lieto fine dunque, grazie a veterinari, volontari e attenzione. Se per caso passeggiando trovate dei lacci simili alle foto che pubblichiamo, avvisate le forze dell’ordine.
di Antonio Taddei
© RIPRODUZIONE RISERVATA