CHIANTI FIORENTINO –Â Rappresentanti istituzionali e studenti insieme nei luoghi della memoria.
Sono partiti da qualche giorno gli amministratori comunali dei Comuni dell’Unione del Chianti fiorentino (Greve in Chianti, Barberino Tavarnelle, San Casciano), accompagnati da una delegazione costituita da studenti, insegnanti e volontari dei rispettivi territori.
I Comuni dell’Unione del Chianti fiorentino hanno aderito al Pellegrinaggio della memoria, organizzato dalla Sezione fiorentina dell’ANED-Associazione Nazionale Ex Deportati, tornata a visitare i Lager presenti in Germania, Austria e Italia.
Delle centinaia di partecipanti sono una ventina i comuni dell’area fiorentina che hanno preso parte al viaggio ai quali si aggiunge il pullman organizzato dalla CittĂ Metropolitana di Firenze con gli studenti delle scuole superiori, accompagnati da Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto storico Toscano della Resistenza e dell’EtĂ contemporanea, dalla storica Giada Kogovsek che collabora con l’Istituto Storico della Resistenza e da Sasha Volpi (consigliere ANED). Â
Le delegazioni chiantigiane, con gli studenti e le studentesse degli Istituti Comprensivi di San Casciano, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle, stanno visitando i campi di concentramento di Dachau, Ebensee, Gusen, il Castello di Hartheim e il campo di Mauthausen.
Il programma del viaggio prevede la cerimonia internazionale di Mauthausen in occasione del 79° anniversario della Liberazione del Campo e nella tappa conclusiva è prevista la visita alla Risiera di San Sabba a Trieste.Â
Gli amministratori chiantigiani ringraziano tutti i volontari dell’ANED di Firenze, realtĂ rappresentata dal presidente Lorenzo Tombelli, dai vicepresidenti Alessio Ducci e Tiziano Lanzini e dai consiglieri Melania Acciai, Riccardo Pierini, Tamara Tagliaferri, Giulia Romagnoli, Francesca Guidelli, Paola Caridi, Carla Brotini, Fabio Fabiani, Luigi Dionisio, Antonietta Curcio Sodi, Laura Giolli.Â
Per gli amministratori comunali è importante “constatare personalmente i luoghi della morte che testimoniano la deportazione e i crimini nazisti e fascisti”.
Ovvero, “farsi testimoni attivi e promotori di pace e ribadire, proprio da questi siti del dolore, dell’orrore e dell’olocausto, che oggi, dopo 79 anni, si è liberi dall’oppressione nazifascista”.
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