CHIANTI FIORENTINO – Si attendono ancora le ufficializzazioni, che dovrebbero arrivare quando verranno diffusi i turni con relativi orari di lavoro.
Ma la prospettiva delle tre postazioni di emergenza-urgenza con medico a bordo della ambulanze, nel Chianti fiorentino (Avig a Greve in Chianti, Misericordia a San Casciano e Barberino Tavarnelle) va verso le previsioni più fosche.
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Tanto che anche gli stessi medici, che su quelle ambulanze ci lavorano, si stanno organizzando per allestire una raccolta firme. Per raccontare cosa sta succedendo. Per far capire i rischi che corre un intero territorio.
Ci viene spiegato (ma su questo si attendono le conferme ufficiali da parte della Asl Toscana Centro) che quanto sta per accadere non sarà transitorio, estivo diciamo. Ma definitivo. E con prospettive, se possibile, peggiorative.
Sull’area del Chianti fiorentino niente più medico a bordo delle ambulanze da San Casciano, a partire dal 10-15 giugno: qui arriverebbe una ambulanza con infermiere a bordo (e peraltro ci sono anche problemi nel reperire gli infermieri stessi).
Il progetto sarebbe poi quello di togliere le altre due medicalizzate, a Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle, sostituendo il tutto con una sola automedica per l’intero territorio.
Quindi, a “regime”, invece che tre ambulanze con medico a bordo (San Casciano, Barberino Tavarnelle e Greve in Chianti) una auto medica con medico e infermiere per tutto questo territorio.
In questo modo inoltre si perderebbero i tre punti di primo soccorso, che servono anche quando ci sono i turisti.
Su piccoli traumi, piccole patologie, tutto quello che non richiede ricovero, i medici in servizio presso le varie sedi delle associazioni (a Greve in Chianti, San Casciano e Barberino Tavarnelle) svolgono infatti anche questa funzione.
Senza loro si ingolferebbero ulteriormente i pronto soccorso, con i relativi costi.
I medici si sarebbero anche detti disposti a rinunciare a una parte delle loro ferie, se ci fosse alle porte un piano di potenziamento del servizio: si è stretto i denti in periodo Covid, dicono, si può fare ancora.
Invece pare si vada nella direzione opposta. Smantellare. Lasciando tutto un territorio, che non è “uscio e bottega” con gli ospedali e ha al suo interno anche arterie ad alto tasso di incidenti stradali (Autopalio, Chiantigiana, Cassia), oltre che decine di zone industriali e artigianali, pericolosamente a rischio.
Adesso si attendono ufficializzazioni da parte della Asl Toscana Centro, per capire bene e nei dettagli quel che sarà.
Ma c’è un intero territorio pronto a mobilitarsi in opposizione a decisioni che vanno a incidere sulla vita, e sulla sicurezza, di persone e famiglie.
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