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venerdì 31 Marzo 2023
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    Da Greve a Gaiole: c’è anche un po’ di Chianti nel super libro sugli… hamburger di Toscana

    In "TuscanBurger" Dario Cecchini e la macelleria Falorni, fino a una ricetta stellata di Stelios Sakalis, chef del Castello di Spaltenna (Gaiole): ecco il "viaggio" di Marco Gemelli e Lorenzo Gagliano

    FIRENZE – C’è la piccola hamburgeria di paese e quelle d’ispirazione gourmet nelle città più grandi, c’è quella gestita da sole donne e quella dove assaggiare le varianti prodotte solo con materie prime locali.

    C’è il burger di zebra o di struzzo, quello con la carne kobe, fino al maxi-burger da un chilo per i palati più affamati.

    È un autentico viaggio nel mondo dell’hamburger “made in Tuscany” – piatto ormai considerato un’icona dello street food – il volume “TuscanBurger” (ed. Il Forchettiere, 250 pagine) di Marco Gemelli Lorenzo Gagliano.

    E c’è anche il territorio chiantigiano: con Dario Cecchini e i Falorni, macellai a Panzano e Greve in Chianti.

    E una ricetta “stellata” di Stelios Sakalis, chef del ristorante Castello di Spaltenna a Gaiole in Chianti.

    Marco Gemelli

    Non si tratta solo di una guida che passa in rassegna i migliori 50 locali dove gustare un hamburger di qualità, bensì di un progetto che vuole offrire una fotografia a 360 gradi di tutto ciò che ruota intorno a “quel microcosmo separato da due fette di pane”, in un racconto che oscilla tra i palazzi del centro di Firenze agli angoli meno conosciuti della regione, tenendo fermo un principio ispiratore, ossia che in Toscana anche il burger può avere una propria nobiltà.

    “Il Granducato – spiegano gli autori – ha tutto ciò che serve per esprimere una propria versione dell’hamburger che non ha nulla da invidiare a quella di altri territori: pensiamo alla carne, dalla Chianina alle altre razze bovine autoctone, fino al maiale di cinta senese o al cinghiale”.

    “Oppure al Pecorino Toscano Dop e a tutti i suoi condimenti standard – proseguono – dalle cipolle di Certaldo al lardo di Colonnata, fino a produttori di tartufi, verdure e spezie tra i migliori in assoluto a livello internazionale”.

    “Grazie a uomini e donne che con la loro passione continuano a tener viva la tradizione – concludono – strato dopo strato si compone una “via toscana” del burger che racconta una, dieci, mille storie di eccellenza”.

    Con la prefazione scritta da Luisanna Messeri e con il sostegno di Vetrina Toscana – il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti, botteghe e produzioni di qualità che esprimono l’identità del territorio e valorizza la cultura enogastronomica come attrattore turistico – nelle pagine di “TuscanBurger” non mancano le storie imprenditoriali delle piccole e grandi aziende made in Tuscany di materie prime che compongono il burger.

    Così come le interviste ai personaggi legati a questo mondo, gli abbinamenti ideali con vino, birra, bollicine e cocktail (a cura – rispettivamente – di Andrea Gori, Massimo Prandi, Massimo Fabiani e Julian Biondi), le curiosità sui burger più stravaganti e così via.

    Uno spazio speciale del volume è inoltre dedicato ai ristoranti che mostrano un’attenzione particolare a questo piatto, nonché alle “prove d’autore”, ossia le interpretazioni gourmet di 30 tra i più apprezzati chef toscani, stellati e non.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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