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venerdì 26 Aprile 2024
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    Ambiente e sperimentazioni: sull’Arno arriva Seabin, il cestino che pulisce l’acqua dalla plastica

    E' un’idea innovativa e efficace per raccogliere la plastica abbandonata in mare, nei fiumi e nei laghi: una sorta di cestino mangia-plastica galleggiante

    FIRENZE – Anche Firenze ha un Seabin ed è stato installato oggi sull’Arno.

    Il Seabin è un’idea innovativa e efficace per raccogliere la plastica abbandonata in mare, nei fiumi e nei laghi. È una sorta di cestino mangia-plastica galleggiante, in pratica un grande filtro dotato di una pompa che trattiene i rifiuti, anche quelli più insidiosi come le microplastiche e le microfibre, ed è capace di raccogliere oltre 500 chilogrammi all’anno.

    E’ stato installato nel tratto del fiume antistante la Società Canottieri che si è resa disponibile a ospitarlo proprio per dare una mano a rendere più pulito il “suo” fiume.

    L’iniziativa fa parte della campagna “Le nostre acque” di Coop e LifeGate in collaborazione con la Regione Toscana, la quale si farà anche promotrice di un protocollo d’intesa “Arno Pulito” (con Unicoop Firenze, LifeGate e Società Canottieri Firenze) per individuare tutti gli strumenti possibili per il recupero dei  rifiuti e per sensibilizzare persone e associazioni sulla salute del fiume.

    Dopo Firenze la campagna è destinata ad estendersi in altri luoghi della Toscana: i Seabin saranno installati, grazie anche a Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno, a Castiglione della Pescaia, a Livorno, a Bocca d’Arno – Marina di Pisa e al lago di Bilancino. 

    “Sosteniamo questa iniziativa perché con la nostra campagna Toscana Plastic Free siamo in prima linea contro la plastica. Sappiamo che per conservare bella e pulita la Toscana servono azioni efficaci e collaborative: ognuno deve dare il proprio contributo e tenere pulito, raccogliendo i rifiuti abbandonati in fondo al mare, in un fiume o nei boschi. L’educazione e le buone pratiche sono fondamentali quando si parla di ambiente. Ma non basta ancora. Servono anche idee e innovazione: occorre creare strumenti nuovi e capaci di dare risultati concreti” dice l’assessore alla presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli.

    Il Seabin è un dispositivo semplice: è un cestino che galleggia a pelo d’acqua e cattura i rifiuti che incontra, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l’acqua filtrata. E’ in grado di lavorare 24 ore su 24 e pompa fino a 25 mila litri di acqua all’ora. La manutenzione consiste nello svuotamento e nella pulizia periodica. 

    Il Seabin appena inaugurato è stato installato proprio sotto Ponte Vecchio nell’area della storica Società Canottieri.

    “Un bell’esempio di collaborazione, che è una cosa necessaria quando si fanno battaglie così importanti. E poi in questa posizione lo possono vedere tutti, fiorentini e turisti. È un ottimo modo per promuovere le buone pratiche per l’ambiente” aggiunge Bugli.

    “Innovazione e collaborazione – rimarca l’assessore – sono gli elementi alla base anche dei progetti che abbiamo sostenuto in Toscana e che hanno avuto ottimi risultati: da Arcipelago Pulito, l’unica sperimentazione di fishing for litter in Italia, cioè il pescaggio dei rifiuti in mare, fino alla nostra campagna Spiagge Pulite contro l’abbandono della plastica monouso sotto gli ombrelloni, che ha coinvolto la scorsa estate turisti e stabilimenti balneari”.

    “La cura dei corsi d’acqua e dei fiumi – conclude Bugli – è solo l’ultimo tassello della campagna già avviata Toscana Pulita, con la quale sosteniamo le azioni delle associazioni dei volontari, degli enti e dei Consorzi di Bonifica”.

    I rifiuti marini sono una piaga globale. Si stima che almeno 8 milioni di rifiuti finiscono nei mari di tutto il mondo, causando non solo un danno per l’ambiente ma anche per la salute a causa delle ripercussioni sulla catena alimentare, e per l’economia, soprattutto quella legata al turismo.

    Ma per aggredire in problema occorre agire anche sui fiumi e sui corsi d’acqua che secondo i più recenti studi sono responsabili dell’80 per cento dell’inquinamento presente in mare.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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