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lunedì 10 Febbraio 2025
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    Navico chiude lo stabilimento di Montagnana: licenziamento per 27 lavoratori, attività spostate in Messico

    Fra loro anche molti sancascianesi. Protesta la Fiom: "Scelta incomprensibile e inaccettabile". Domani presidio a Firenze. La voce dei lavoratori e del sindaco di Montespertoli: "Lotteremo con voi"

    MONTAGNANA (MONTESPERTOLI) – “Dopo nove mesi di incontri infruttuosi, nei quali l’azienda si è sistematicamente rifiutata di esplicitare le sue intenzioni circa lo stabilimento di Montagnana, la risposta è arrivata. Oggi infatti abbiamo ricevuto, per il tramite di Confindustria, la procedura di licenziamento collettivo per i 27 lavoratori della Navico RBU Italia S.r.l. motivata da una scelta del Gruppo Navico di ridurre i costi attraverso la razionalizzazione dell’attività dei siti produttivi”.

    Lo annuncia la Fiom Cgil Firenze-Prato-Pistoia: “L’azienda – prosegue il sindacato dei metalmeccanici – che opera nel settore della progettazione, produzione, assemblaggio, manutenzione di sistemi elettronici e dispositivi di controllo e di sicurezza marittimi e terrestri, intende dunque dismettere lo stabilimento fiorentino per spostare l’attività in Messico”.

    “Ricevuta la notizia – dice ancora la Fiom – i lavoratori, sono scesi subito in sciopero e presidio davanti ai cancelli dell’azienda”.

    Per domani mercoledì 22 gennaio alle 14 è previsto a Firenze un incontro con dirigenza e istituzioni in Regione Toscana, “incontro da noi chiesto – aggiungono dal sindacato – proprio in ragione del continuo negarsi di Navico al confronto”.

    “In concomitanza – concludono – una delegazione di lavoratori sarà in presidio in piazza Duomo per protestare contro una scelta incomprensibile, gravissima e inaccettabile. Come Fiom Cgil chiederemo il ritiro dei licenziamenti e la possibilità di aprire un confronto che possa assicurare la continuità occupazionale e produttiva”.

    Il sindaco di Montespertoli

    “Una bruttissima notizia – dice il sindaco di Montespertoli, Alessio Mugnaini – Più di un anno fa avevamo incontrato i manager del sito per parlare di alcuni lavori di ristrutturazione e ampliamento e da allora solo silenzio”.

    “In autunno – ricostruisce – ci eravamo incontrati con la Fiom Cgil e la Rsu dell’azienda e ci avevano prospettato le loro preoccupazioni nel non ricevere notizie in merito allo sviluppo della produzione a Montespertoli. Ci eravamo attivati anche presso la Regione per capire se c’erano state avvisaglie. L’azienda è rimasta in silenzio per tutto questo tempo senza mai rispondere alle richieste di lavoratori e sindacati”.

    “Quello in questione – ricorda Mugnaini – è un sito storico che è sempre stato all’avanguardia nella progettazione e produzione di radar per la navigazione. E tutta questa storia non può essere cancellata con una Pec e senza motivazioni”.

    “Saremo vicini e lotteremo insieme ai lavoratori – promette infine Mugnaini – per la loro dignità e per il mantenimento dei posti di lavoro su Montespertoli, già da domani saremo presenti come amministrazione comunale al primo tavolo della crisi in Regione. Speriamo di poter guardare in faccia chi ha fatto questa scelta ingiustificabile. Insieme, come sempre!”.

    La voce dei lavoratori

    La voce dei lavoratori arriva per bocca di Simone Giachi, uno dei tanti sancascianesi che lavorano in Navico RBU Italia.

    “Navico Rbu Italia – ci spiega – fa parte di Navico Group che, a sua volta, è una divisione della Brunswick Corporation. Produciamo prodotti a marchio Simrad, ben conosciuti in tutto il mondo”.

    “Da nove mesi – conferma – chiediamo un incontro con la direzione aziendale, che ci è stato sempre negato”.

    “Da giugno ad oggi infatti – prosegue – avevamo notato movimenti inconsueti: tanto materiale acquistato, grande aumento del magazzino, picco di produzione, e poi… ordini zero. Ci siamo quindi fatti delle domande e chiesto incontri con la direzione. Nessun incontro e, oggi, la Pec di Confindustria che annuncia i licenziamenti”.

    “Domani – conclude – fino alle 11 saremo davanti ai cancelli dell’azienda, poi andremo a Firenze. E’ ulteriormente surreale il fatto che questa sia stata un’azienda che storicamente chiudeva in perdita. Da tre anni chiudiamo in positivo e… ci licenziano tutti”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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