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giovedì 31 Luglio 2025
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    Nuovo piano faunistico venatorio regionale: critiche pesantissime dal WWF toscano

    "Non un metro in più di territorio protetto; nessuna strategia di tutela per le specie di fauna selvatica in difficoltà; gestione dei rapporti fra fauna e colture agricole solo con il fucile"

    TOSCANA – Esprime critiche fortissime il WWF della Toscana dopo che ieri, martedì 29 luglio, il consiglio regionale ha approvato l’adozione del nuovo piano faunistico venatorio regionale, che sostituisce il precedente scaduto da 10 anni.

    “Ma cosa c’è in questo nuovo piano? – si domanda il WWF toscano –  Per quanto riguarda la destinazione differenziata del territorio, una semplice fotografia dell’esistente, con una superficie protetta che non aumenta di un metro quadro”.

    “E’ un tentativo concomitante di aumentare, piuttosto che di contenere – rimarca l’associazione ambientalista e animalista – un’attività venatoria di cui la Regione tende a nascondere gli impatti ed anzi a magnificare fantomatici effetti positivi”.

    Viene stigmatizzata “l’assenza di qualsiasi proposta per aumentare il livello di tutela delle specie in difficoltà. Anche per quanto riguarda il rapporto fra fauna selvatica e colture agricole (in particolare per quanto riguarda le popolazioni di ungulati) ancora una volta l’unica modalità proposta è quella del fucile, nonostante che sia ormai evidente la non efficacia (e la pericolosità) del sistema in atto”.

    “Oltre 1.000 pagine di provvedimento e di allegati – accusa il WWF regionale – sostanzialmente per dire che tutto va bene così, che si può continuare a cacciare così, anzi, che bisognerebbe cacciare di più, dato che, si afferma, la caccia farebbe bene alla fauna selvatica, come nel caso degli appostamenti fissi di caccia, dipinti paradossalmente come “oasi di biodiversità” invece che per quello che sono, cioè trappole terribili e mortali per la fauna”.

    “In qualche caso – rilanciano – di fronte all’evidenza, si ammette anche che la caccia costituisce una criticità (per esempio per siti come il Padule di Fucecchio, il Lago e Padule di Massaciuccoli, gli Stagni della Piana Fiorentina), ma niente si fa per ridurre questa criticità, come niente si fa per ridurre l’impatto della caccia sulle tante specie in difficoltà (basti pensare, per esempio, a Combattente, Moriglione, Pavoncella, Moretta, Tortora selvatica, Allodola; ma la lista sarebbe lunga…)”.

    “Nonostante l’evidenza di una crisi gravissima e diffusa della diversità biologica – incalza il WWF – e di fronte ad una Unione Europea che detta specifici obiettivi da conseguire per la tutela della biodiversità entro il 2030, la Regione Toscana resta incatenata alle solite pressioni del mondo venatorio, che paralizzano ed impediscono qualsiasi reale tutela della nostra fauna selvatica. E la biodiversità scompare ….. e non tornerà più”.

    “Si apre adesso la fase di osservazioni al provvedimento prima della definitiva approvazione – conclude il WWF toscano – Noi parteciperemo con le nostre proposte e invitiamo tutti i cittadini a fare sentire la propria voce”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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