FIRENZE – “L’attenzione è alta ma al momento non si registrano in Toscana, né in Italia, picchi di ricoveri per polmoniti da mycoplasma pneumoniae, un batterio conosciuto che non è resistente agli antibiotici, quindi può essere curato”.
A spiegarlo è Pierluigi Blanc, virologo fiorentino dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Firenze, direttore della struttura complessa di malattie infettive di Pistoia e Prato, in merito alle polmoniti che stanno causando un incremento di infezioni respiratorie nei bambini in Cina, ma anche in Vietnam e in Francia.
“I dati che abbiamo a disposizione – riprende – parlano di un aumento di polmoniti in età pediatrica, soprattutto nella fascia da zero a due anni in Cina, e la stessa cosa sta succedendo in Francia”.
“I timori erano che si potesse trattare di un nuovo agente infettante – aggiunge Blanc – ma non sembrerebbe così: alla base ci sarebbe il mycoplasma pneumoniae, un agente patogeno ben conosciuto”.
“L’unica cosa che colpisce – puntualizza – è che in questo caso infetta di più i bambini piccoli, sotto i due anni, mentre di solito interessa i più grandicelli”.
Blanc spiega che si tratta di batterio che dà polmoniti simili a quelle virali (che interessano diffusamente i polmoni), ma “sensibile a un certo spettro di antibiotici”.
I sintomi? “Tosse, febbre e in alcuni casi insufficienza polmonare” risponde.
Le polmoniti da mycoplasma pneumoniae hanno sintomi simili, almeno nella fase iniziale a polmoniti da Covid o da influenza.
“Per fare una diagnosi specifica – sottolinea Blanc – e riconoscere una polmonite da mycoplasma pneumoniae da una da Covid o da influenza, è necessario fare dei test specifici, che vengono effettuati in ospedale”.
Per quanto riguarda le affezioni respiratorie negli adulti “la situazione al momento è quella che ci aspetteremmo nel periodo invernale. Registriamo polmoniti da Covid o da influenza, ma la situazione è sotto controllo”.
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